L'idea che mi sono fatto ascoltando il secondo demo dei calabresi
Secretpath è quella di essere di fronte ad una band indecisa sulla via da seguire.
"Wanderer" da una parte è, infatti, un buon album di melodic death metal, suonato con perizia, registrato bene e con puntatine verso lidi black metal, dall'altra presenta, invece, momenti gotici, decadenti, darkeggianti in cui diventa protagonista la voce baritonale ed operistica del singer
Paolo Ferrante, interprete istrionico di ogni brano in cui ascolterete anche acido scream, in certi momenti vicino a quello di Abbath degli Immortal, e profondissimo growl di scuola brutal.
Il grosso problema dei nostri è che queste due anime convivono in modo troppo stridente e poco piacevole da ascoltare.
Va bene cercare di essere originali ed avere quel tocco "unico", ed i
Secretpath in questo riescono dato che è difficile trovare punti di riferimento precisi nella loro musica, ma è anche vero che passare da momenti death aggressivi, tecnici, e contorti ad altri in cui cori baritonali e chitarre arpeggiate rubano la scena diventa davvero spiazzante.
Sembra di ascoltare due gruppi, e soprattutto due generei, diversi.
Il consiglio che mi sento di dare ai quattro ragazzi, molto bravi tecnicamente, è quello di definire con precisione la strada da seguire e di farlo in modo costante.
Le capacità non mancano davvero.
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