Gli
Haarp vengono da New Orleans e incidono per la Housecore Records, che ha nel suo rooster bands come
Crowbar,
Eyehategod e
Soilent Green. Indovinello, che musica suonano gli
Haarp?
Esatto! Violento, paludoso, groovy e marcissimo sludge/doom.
Tre canzoni per 40 minuti di musica, ritmi lenti e cadenzati, la voce di
Shaun profonda e torturata, dissonanze, accelerazioni, arpeggi spettrali, ritmica pachidermica e viscosa. La recensione potrebbe finire qui, anche perché nel merito delle composizioni c’è poco da dire, o piace il genere, e allora gli
Haarp ci stanno dentro in maniera egregia, oppure non vi piace, nel qual caso è meglio cambiare aria.
Certo, i paragoni con i gruppi cardine del genere farebbero tremare le gambe a chiunque, ma, almeno nell’iniziale “
Deadman/Rabbit”, gli
Haarp dimostrano che possono misurarsi alla pari con chiunque. È altrettanto ovvio, però, che lungo il corso del disco diversi sono i momenti di deja-vù e di ripetitività, la qual cosa fa di questo “
Husks” un disco impegnativo in tutti i sensi.
In definitiva un disco buono, a tratti monocorde, con discrete atmosfere apocalittiche e pieno di groove.
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