Cavolo, il cd aveva ricominciato a suonare dal primo pezzo e non me ne ero nemmeno accorta... Il che la dice lunga sul fatto che potrei chiudere questa recensione in due righe. I NettleCarrier sono formati da tre membri già attivi o conosciuti in altre black metal bands norvegesi: T. Ciekals (Djevel, Ljå), Mannevond (Koldbrann, Urgehal) e Dirge Rep (Gehenna, Gorgoroth, Enslaved). L'ep con cui si sono presentati nel 2007, To Strangle The Hero Of Heaven, sembra aver creato molte aspettative da parte della stampa specializzata, che, quindi, si sentirà soddisfatta da questo debut omonimo. Personalmente lo trovo inutile e datato, il classico mix di quello che andava nei primi anni '90: Mayem, Gehenna, Marduk, Dark Throne... e potrei continuare a citare nomi; batteria velocissima, dalle reminescenze thrash, qualche accenno ai Motorhead, muro di chitarre alla Immortal, classico cantato black. Certo, c'è il gelo di quelle terre, c'è la devozione al Signore del Male, c'è l'oscurità. Ma, insomma, non è nulla che colpisca particolarmente chi abbia già la discografia, più o meno completa, delle bands sopracitate e di altri nomi importanti del genere, tanto più che i pezzi tendono anche ad
assomigliarsi. A meno che non si tratti dell'appassionato, che ascolta proprio tutto quello che esce; in quel caso i NettleCarrier gli piacerannno, rinverdendo in lui i ricordi di quel periodo musicale e culturale, oltre alla sua adorazione della metà oscura.