Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:20 min.

Tracklist

  1. THE BLOCK SUICIDE
  2. JUST LIKE A MIRROR
  3. NO WAY OUT
  4. GHOST ON THE HIGHWAY
  5. SPLEEN
  6. STAND BY MY SIDE
  7. THE DRIFTER

Line up

  • Hillie Rocks: vocals
  • Slight: guitars, synth, programming
  • Leo: drums

Voto medio utenti

Forse la descrizione migliore per definire le coordinate sonore di questo “Spleen” la hanno data proprio i loro autori nello stralcio dell’intervista che inseriscono nel flier promozionale del disco: “[…] sull’asse delle ascisse i Nine Inch Nails più sobri e su quella delle ordinate i Paramore più incazzati […]”.
Allo scopo di rendere ancora più preciso l’orientamento musicale, aggiungiamo anche i vettori di Filter, Guano Apes, The Pretty Reckless, 30 Seconds To Mars, Garbage e, tanto per rimanere nel suolo italico, Exilia, per un quadro complessivo che identifica i milanesi Murders From The Block tra quegli artisti capaci di rendere radiofoniche le caratteristiche basilari del crossover di matrice americana.
Tecnicamente piuttosto abili, con la magnetica voce (e l’immagine!) di Hillie Rocks attrezzata per catturare l’attenzione e alimentare un’adeguata dose di empatia, i nostri offrono un dischetto davvero curato nei dettagli (produzione, suono e impatto “iconografico”) e coinvolgente, fascinoso anche dal punto di vista dei contenuti (le liriche, come si evince dal titolo, traggono ispirazione dal sommo Baudelaire allo scopo di esternare il disagio di chi si relaziona con difficoltà con le distorsioni del “mondo reale” contemporaneo), dotato dei mezzi necessari per fare bene nel mercato discografico di “riferimento”.
Probabilmente manca ancora un pizzico di “autentica personalità”, ma ricordando che stiamo comunque parlando di un debutto autoprodotto, i presupposti sono assai incoraggianti, soprattutto per il gusto e l’incisività con cui sono congeniate le composizioni, in grado di essere fluttuanti e sinuose (“Just like a mirror”), fosche e schizofreniche (“No way out”, con scorie nu-metal), spettrali e inquietanti (“Ghost on the highway”) oppure energiche ed adescanti ("Stand by my side”, una sorta di No Doubt sotto l’effetto di una qualche strana tipologia di “droga sintetica” …), il tutto inframmezzato da squarci strumentali che evocano visioni di efferate alienazioni urbane (“The block suicide”) e scenari apocalittici e siderei (la title-track, ”The drifter”).
Un gruppo da premiare con una valutazione ampiamente positiva e con il supporto di tutti gli estimatori del genere, che attualmente nei Murders From The Block potranno individuare, se non proprio il “futuro” del rock alternativo, almeno un’interessante interpretazione del suo “presente”.
Attendiamo un full-length per ulteriori verifiche …
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.