A chi non è mai capitato di ascoltare "We Built This City" o "Nothing's Gonna Stop Us Now" degli Starship almeno una volta? Mickey Thomas si unì ai Jefferson Starship (ribattezzati Starship per motivi legali nel 1985) nel lontano 1979 e firmò entrambe le sopraccitate tracce. Dopo che gli Starship si sciolsero Thomas partecipò a "Marching To Mars" di Sammy Hagar e a "All I Ever Wanted" del lead vocalist dei Toto Bobby Kimball. Oggi Mickey Thomas ritorna con un disco solista pubblicato dalla Frontiers Records e prodotto da Fabrizio (V.Zee) Grossi, lontano anni luce dalla musica degli Starship. Dopo essersi circondato dai migliori musicisti Thomas si avvale della collaborazione di nomi quali Neil Schon e Jonathan Cain (entrambi nei gloriosi Journey), Jack Blades, e Fabrizio Grossi come autori dei dieci brani del suo nuovo lavoro solista. Tra i musicisti spiccano i nomi di Steve Lukather (Toto), Richie Kotzen (Mr. Big), e gli stessi Schon e Grossi.
Insomma, esistono tutti i presupposti perché "Over The Edge" passi alla storia come uno dei migliori dischi AOR/Melodic Rock del '94; e in effetti Thomas e blasonata compagnia non deludono affatto.
La produzione ad opera del nostrano Fabrizio Grossi è inconfondibile e fa sì che "Over The Edge" ricordi da vicino il progetto "Perfect World", firmato, suonato e prodotto dallo stesso Grossi su finire del 2003. Basti ascoltare la title track o "Thief" per cogliere le somiglianze sonore tra i due album, in particolare per quanto riguarda il modo in cui le voci di Thomas e di Kelly Hansen (vocalist dei Perfect World) vengono modulate.
"Surrender" ospita l'aurea ascia di Neil Schon, purtroppo unico lato positivo di questo brano semi-veloce e alquanto mediocre. L'energico assolo di Schon non basta a far dimenticare lo scadente ritornello. Segue la ballad "Eyes Wide Open", che punta su atmosfere suadenti e non eccede in cori iper strutturati. Il vero gioiello di questa release è "Forest For The Trees" che vede Steve Lukather alla chitarra. Primo vero up-tempo dell'album, brilla per energia sia per quanto riguarda le parti strumentali, le sei corde di Lukather in primo piano, sia per quanto riguarda il cantato. Da sottolineare un eccezionale performance del bassista e un ritornello accattivante al massimo. Richie Kotzen (ex Poison ed ex Mr. Big) regala la sua blueseggiante chitarra a "The Man In Between" di per sé non un brano degno di nota ma un vero piccolo capolavoro chitarristico di Kotzen che suona assoli e melodie con grande classe e grande delicatezza, senza mai eccedere in velocità. Segue il mid-tempo "Cover Me" con la sua atmosfera soft, anch'esso un brano che potrebbe appartenere ai Perfect World. Da segnalare un bel giro di basso durante l'intro e un ritornello decisamente ficcante. L'intro di "Turn Away", ripreso nel riff di chitarra, è quasi identico al brano di Robert Tepper contenuto nella colonna sonora di Rocky IV dal titolo "There's No Easy Way Out". Chiude la track-list "Glory Day" , brano soft purtroppo rovinato in parte dagli acuti troppo forzati di Thomas.
"Over The Edge" è un album senz'altro riuscito, ottima la produzione (mi congratulo per la scelta di rendere il basso sempre ben udibile!), ben suonato, ben cantato ed impreziosito da una manciata di nomi illustri... Ce n'è abbastanza per dare il bentornato a Michey Thomas... fu Starship!