Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2004
Durata:48 min.
Etichetta:Noise
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. BATTERING RAM
  2. STAND AGAINST THE KING
  3. TYRANNY OF STEEL
  4. TIME WILL TELL
  5. WINGS OF DELIVERANCE
  6. BREAK THE CURSE
  7. RIDING FREE
  8. STARCHASER
  9. MACHINE WORLD
  10. H.M POWERED MAN

Line up

  • Thomas Nack: drums
  • Joachim Kustner: guitars
  • Yenz Leonhardt: bass
  • Piet Sielck: guitars, vocals

Voto medio utenti

Per capire come sia il nuovo lavoro degli Iron Savior non servono recensioni, né mp3, né commenti di chicchessia. Vi basta andare in un qualsiasi negozio di dischi, prendere in mano “Battering Ram”, girarlo e guardare la foto che campeggia nel retro copertina. Concentrate il vostro sguardo su Piet Sielck, su come è vestito e sul suo sguardo… TUTTO MOSTRUOSAMENTE TALLO!!! Anzi, è tallissimo!!!

Fatto questo, sono assolutamente certo che se sarete arrivati fino a questo punto, tirerete fuori il portafoglio dei Metallica (tanto lo so, ce l’avete tutti, me compreso) e farete vostro il nuovo lavoro della band tedesca, nata quasi per gioco nel lontano 1997 con il trio Sielck/Hansen/Stauch e poi diventata una professione per il buon Piet, ricoperto da una montagna di euro grazie agli incredibili ed inaspettati dati di vendita degli Iron Savior, ormai best-seller ad ogni lavoro. Anche se la qualità e l’assoluta ispirazione non sono più quelli dei primi due capolavori, l’omonimo e splendido debutto ed il degno successore “Unification” del 1999, passando anzi per un disco abbastanza squallido come “Dark Assault” del 2001 (ma ancora incredibilmente ottimo a livello di copie vendute), gli Iron Savior hanno saputo tirarsi nuovamente su, prima con il discreto “Condition Red” del 2002 ed oggi col davvero sorprendente nuovo “Battering Ram”, davvero un’iniezione di potenza nell’ormai quasi logoro motore del combo teutonico, passato per mille cambi di line up ma ancora incredibilmente competitivo.
Infatti, anche se non c’è più Kai Hansen, troppo occupato nei Gamma Ray (ma i maligni parlano di dissapori economici), oltre all’immancabile Piet Sielck alla chitarra/voce troviamo infatti l’ottimo Thomas Nack alla batteria, già in passato nei Gamma Ray ed autore qui di una prestazione assolutamente superba.
I validi comprimari Joachim Kustner e Yenz Leonhardt completano il quadro di una formazione solida ai comandi di un Piet Sielck clamorosamente ispirato: infatti stavolta molto semplicemente i pezzi sono…belli. Sì belli, sono belli i riffs, le linee vocali, i cori, i ritornelli, gli assoli, le iniezioni metalliche, i breaks melodici, gli stop ‘n’ go…insomma, a ‘sto giro al caro Piet Sielck gli è riuscito tutto bene, tanto che personalmente affiancherei “Battering Ram” ai primi leggendari episodi del combo tedesco.
E poi, diciamoci la verità, Sielck è un po’ come un Ozzy Osbourne, un Blackie Lawless…la sua voce è letteralmente inconfondibile, il suo timbro rauco e carismatico lo riconosci dopo mezzo secondo e vincere un fantomatico Sarabanda metal con lui sarebbe facile come bere un bicchier d’acqua. Per citare qualche titolo, vi basti sapere che oltre all’opener title track sono poste in rapida successione la coinvolgente “Stand Against the King”, la rocciosa “Tyranny of Steel”, l’anthemica “Time Will Tell”, tutti pezzi davvero “a tutto bordone”, come si dice dalle mie parti in Toscana, cuore italico del metallone tallo a tutti i costi, con la frangetta metal e il chiodo sempre a portata di mano, anche a ferragosto.
Sono costretto a soffermarmi brevemente però nel capolavoro dell'album, quella "Riding Free" che, come si suole dire, vale dal sola il prezzo del disco! Melodia, aggressività, un coro epico come pochi e le tre parole magiche inserite nel ritornello: SKY, EAGLE, FREE!!!
AAAAAAAAAAAH! Usando queste parole nel chorus una canzone deve essere bella per forza!!!!!

Lievi cadute di tono appaiono quando Piet inserisce qua e là dei riffs di scuola hard rock ma per fortuna gli episodi sono davvero sporadici, al contrario di quanto fanno gli odiosi Sinner, ottimi come band heavy metal, pessimi nei loro numerosissimi inserti hard rock. In definitiva, davvero un felicissimo ritorno per una band che in sordina nel corso di questi anni è riuscita a ricavarsi un posto nell’olimpo del metal, un posto che di questo passo occuperà ancora per diversi anni. Adesso il buon Sielck deve imparare come si suona dal vivo e come si sta sopra un palco, offrendo delle performance in linea con quelle da studio: allora avremo davvero il definitivo avvento dell’Iron Savior, profetizzato da ben sette anni ormai. Imprescindibile.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
il miglior disco degli I.Savior, insieme a Unification

Come da titolo, forse si tratta del miglior lavoro realizzato dai tedesci, un mix di potenza, pesantezza e melodia di rara bellezza. La title track, Stand against the king, Time will tell, Break the curse.... sono tutti pezzi ispirati e che lasciano subito il segno, ma il vero capolavoro è anche per me "Riding free", da ascoltare a ripetizione fino alla noia!! Un applauso per Sielck e soci, questa volta centro pieno!

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