Il vento che, gelido, sferza l'aria è il sottile filo rosso che collega i brani del nuovo lavoro dei teutonici
Eïs.
Un vento che sibila, sommesso, minaccioso, costante.
Come la musica del gruppo.
"Wetterkreuz" è il primo lavoro dopo il cambio di monicker dei nostri che avevano rilasciato quattro album come
Geïst prima del cambio per motivi di omonimia.
A parte la questione del nome, il gruppo ha dovuto anche subire l'abbandono di tre elementi, il cantante ed i due chitarristi, rimanendo oggi come duo, ma non rinunciando, per questo, a proseguire il suo viaggio nel black metal atmosferico al quale la loro proposta può essere ascritta.
Attenzione però.
Non vorrei che questa etichetta vi traesse in inganno dal momento che, spesso, questa classificazione è sinonimo di musica debole, scialba e poco incisiva.
Qui, al contrario, siamo al cospetto di un suono gelido, merito della strepitosa produzione, letale e feroce fatto di accelerazioni micidiali e scream rabbioso che creano un muro di suono epico e stentoreo.
I brani del disco, lunghi, articolati e cantati in lingua madre, viaggiano costantemente in un solco di oscurità e disperazione notevoli andando a creare scenari evocativi e sinfonici come pochi, oggi, riescono a fare.
Il suono perfetto delle chitarre, veri e propri rasoi, le tastiere dal suono quasi tranquillo ed onirico si amalgamano all'insegna di un black metal che è si atmosferico, come ci dimostra meravigliosamente la emperoriana
"Bei Den Sternen", ma che non rinuncia mai alla sua anima nera ed oppressiva fatta di violenza ed aggressione che si sublimano nelle dissonanze ghiacciate di pezzi come
"Am Abgrund" o l'iniziale, irresistibile,
"Mann Aus Stein".
Immaginate di camminare all'alba di un gelido inverno in un mondo brumoso ed ancora assorto nel sonno e visualizzarete in immagini quello che gli
Eïs mettono in musica.
La loro è, infatti, una proposta molto legata al mondo materiale, una proposta che rinuncia a stupidi clichè satanisti per parlare piuttosto di natura e solitudine, in maniera convincente e sentita, fortemente sentita!
Il suono del duo tedesco è certamente debitore dell'insegnamento dei maestri norvegesi:
Emperor,
Gorgoroth,
Burzum hanno senza dubbio influenzato la loro musica, ma i nostri hanno saputo convogliare questi input in una proposta vivacemente personale che non rinuncia ad essere moderna sebbene fortemente legata alla tradizione.
"Wetterkreuz" è uno dei migliori dischi black metal rilasciati quest'anno. Senza se e senza ma.
Fatelo vostro.