Spegnete la luce, stendetevi sul vostro divano preferito, chiudete gli occhi e rilassatevi.
A tutto il resto ci penseranno i
My Sleeping Karma.
Rock strumentale, vagamente psichedelico, onirico, avvolgente: questa la miscela, semplice ma di grande classe, del gruppo tedesco che giunge al suo quarto lavoro, il primo per la Napalm Records.
"Soma", che come tutti i lavori precedenti deve, ideologicamente, molto alle filosofie indiane, è un viaggio alla ricerca della pace e della tranquillità interiore, un viaggio durante il quale si viene accompagnati da una musica suadente, ottimamente arrangiata e tutto sommato lineare. Non ci sono, infatti, stramberie di sorta, ma semplice rock rettilineo che saggiamente alterna momenti di quiete, sognanti, ad altri in cui le chitarre esplodono dipingendo scenari anche ruvidi e graffianti secondo un'ottica di costante crescita espressiva.
Siamo in territori in un certo modo vicini, seppur vagamente, a gente come
Goodspeed You Black Emperor e
Mogwai, oppure, vista la provenienza dei nostri, al Kraut di inizio anni '70, anche se nel caso dei MSK il taglio della musica è molto più lisergico, meditativo, quasi mistico e con una forza "purificatrice" davvero notevole.
"Soma" scorre via dolce, è un fiume di sentimenti ed emozioni che partono sommesse e poi raggiungono il loro climax secondo uno schema compositivo studiato sin nei minimi dettagli.
Questo disco è magia, la magia della musica che sa emozionarci senza cercare di stupire, ma semplicemente essendo sincera.
Poco importa che qui non ascolterete metal: quando le cose sono fatte bene, i generi perdono il loro senso e l'unica cosa che acquista valore è l'emozione.
Per sognare.
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