Credo di essere stato, in questi ultimi due anni, uno tra i pochissimi abituali fruitori del materiale Frontiers ad essersi apertamente schierato contro
Issa, autrice di due dischi secondo me ben poco significativi e non all’altezza delle produzioni solitamente proposte dalla casa discografica italiana.
Ebbene, è arrivato il momento di spendere parole di elogio per la bionda cantante norvegese. Questa volta Issa, infatti, si cimenta con un disco di cover che rappresentano una lista incredibile di vere e proprie gemme dell’AOR, riuscendo a metterci del suo e fornendo una prestazione più che convincente.
Buona e non invasiva la resa dei pezzi, per cui i complimenti vanno all’italianissima band che accompagna Issa, ma la regina vera di questo lavoro è lei, finalmente in grado di spiccare il volo esibendo una voce mai efficace come questa volta. La singer si spinge oltre il facile compitino di interpretare canzoni scritte apposta per lei e supera la sfida alla grande, riempiendo di colori e personalizzando melodie cantate in origine dai più grandi di tutti i tempi: Mark Free, Aviator, 21 Guns, Atlantic, Regatta, Worrall, Boulevard, Tower City. Nomi conosciuti ai fanatici dell’AOR più che al grande pubblico, ma proprio per questo maggiormente affascinanti e ricercati.
Senza voto, perché si tratta pur sempre di cover, ma con lode. Se siete amanti del genere, un album che può allietarvi più di una giornata.
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