I
Converge non hanno bisogno di presentazione essendo ormai un classico nel panorama della musica estrema e, a differenza di molte altre bands coeve, rispetto agli esordi non solo non sono peggiorati ma hanno affinato, passo dopo passo, la loro proposta musicale.
Dopo oltre vent’anni dalla loro formazione la band di
Kurt Ballou non è alla frutta, anzi. Il paragone che mi viene in mente è quello di uno scafato chirurgo che con gli anni abbia imparato ad adoperare il bisturi in maniera sempre più veloce e precisa. Insomma la band è ancora incazzata e sa fornire dosi massicce di valenza sonora, con il valore aggiunto di una padronanza del songwriting che gli permette fondere assieme i più disparati approcci hardcore e metal.
Se l’iniziale “
Aimless Arrow” è pura schizofrenia fatta musica, la successiva “
Trespasses” è lancinante grindcore senza se e senza ma. “
Sadness Comes Home” sembra fare il verso ai
Motorhead mentre “
Sparrow’s Fall” è una scheggia impazzita ai limiti del crust.
Il disco ci offre tutto quello che ci si potrebbe aspettare da una band come i Converge e, a differenza di alcuni episodi del passato, questa volta siamo di fronte ad un disco completo e variegato, che non disegna nemmeno momenti più intimi e sofferti, come in “
Coral Blue”.
Di converso però alcuni episodi sembrano esser meri riempitivi del disco, episodi durante i quali la band si limita a fare il compitino.
Quanto detto comunque non inficia il giudizio su questo “
All We Love We Leave Behind” che rimane estremamente positivo.
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