Da dove partire? Innanzitutto che parleremo di una band che propone heavy metal classico e hard rock fine anni '70 / inizio anni '80; una band che conta tantissimi fans che i soci fondatori
Hampus Klang e
Hell Hofer pare conoscano uno per uno fin dagli esordi del loro fan club. Parliamo di una band che giunge al quarto "vero" lavoro dopo che il secondo,
Bite The Bullet (2008), e‘ schizzato al 3° posto nella classifica degli album svedesi ed il terzo,
Highway Pirates (2011), è entrato nella classifica degli album piu‘ venduti in Germania in 69° posizione. E‘ una band che quest’autunno girera‘ per mezza Europa a presentare il loro ultimo lavoro e che ha avuto gia’ l’onore, in passato, di suonare a fianco di
Hammerfall,
Sabaton e nel 2009 si e' esibita a Göteborg davanti a 50.000 fans in delirio - come open act - degli
AC-DC.
E’ proprio al ruvido suono della band australiana ed allo stile degli
Accept che i "
Bullet", cinque ragazzi svedesi, si sono ispirati.
Il loro nuovo lavoro "
Full Pull" e’ anche il primo che viene pubblicato dalla "
Nuclear Blast" che li ha messi sotto contratto proprio dopo i successi delle opere su citate.
Per la realizzazione dell’album della maturita’, che giunge a poco piu’ di dieci anni dalla formazione del gruppo, la band ha puntato su
Fred Estby (
Dismember) e
Nicke Andersson (
Entombed) per dare suoni ancora piu‘ grezzi rispetto a quelli che avevano caratterizzato le registrazioni precedenti. E se l’obiettivo e‘ stato raggiunto su questo fronte, diverso e‘ il discorso sulla personalita‘ del gruppo che sembra essere ancora soggiogata alle (troppe) influenze della band ispiratrice; brani molto simili, non solo nella struttura, agli originalissimi australiani.
Fin dalle prime note risulta evidente quanto sound, e non solo, abbiano preso in prestito dal quintetto nato a Sidney, chitarre distorte, riff incisivi e semplici e, naturalmente, un cantato stridente ed aggressivo in linea con i vocalists delle due band ispiratrici. Croce e delizia viene da dire.
Non per questo pero‘ l’album e‘ da censurare: i poco piu‘ dei 38 minuti che compongono questo lavoro scorrono via piacevolmente; c’e‘ sicuramente la capacita‘ tecnica del gruppo, le graffianti chitarre, gli interessanti assoli/duetti, la voce stridula ed aggressiva di Hofer e tante canzoni che sembrano essere state scritte per essere "
urlate" nei live e restituire cosi‘ al quintetto "l
a sensazione viva e forte" che era l’obiettivo principale degli svedesi.
I brani risultano energici, veloci ed anche molto (hard)rock e poco importa se e‘ presente anche la contaminazione di un pianoforte (nel lungo finale di
Rolling Home).
Un album senza ambizioni particolari se non quella di farvi passare un tranquillo momento di revival da
"vivere sulla strada con una birra fredda in mano ed il cuore in libertà" - questo è rock'n'roll, questi sono i BULLET!
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