Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:68 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WETWIRED
  2. UPLOAD
  3. THE NET
  4. VISIONS OF NUMERIC LIFE
  5. THE HOLLOW MEN
  6. WATCHDOG & VIRUS
  7. CHROME
  8. REDEFINE STRU
  9. A NEW GESTALT
  10. WATCH ME NOW
  11. INNER VOID
  12. ETERNAL UNLIFE

Line up

  • Valerio Voliani: vocals
  • Tiziano Romano: guitars
  • Francesco Caprina: guitars
  • Lisa Oliviero: bass
  • Andrea Baroni: keyboards
  • Alessandro Bracaloni: drums

Voto medio utenti

Ma che bella sorpresa! Capita di rado che un gruppo riesca già col primo disco ad impressionarmi per la maturità del songwriting e che riesca a dimostrare una certa personalità nelle canzoni, e sono proprio felice che questo sia avvenuto per un gruppo italiano. Gli Icycore nascono nel 1998 sui banchi dell'Università di Pisa, quando Tiziano Romano ed Alessandro Bracaloni scoprono di avere una passione comune per il Thrash e il Progressive Metal, e decidono di realizzare le loro aspirazioni artistiche nella creazione di un nuovo gruppo. Reclutati i componenti mancanti (tra cui la bassista Lisa Oliviero, che da qualche mese fa parte anche degli Eldritch), registrati i consueti demo, gli Icycore arrivano a registrare il loro primo album per la Underground Symphony, che però non viene mai pubblicato. Ma con una mossa decisamente indovinata la Limb compra i diritti di “Wetwired” e gli permette di raggiungere gli scaffali dei negozi, premiando finalmente gli sforzi dei sei ragazzi toscani. Il disco affronta un interessante concept a sfondo futuristico/scientifico (le canzoni sono addirittura numerate secondo la base binaria), in un contesto vicino alle migliori produzioni cinematografiche del genere: viene dato ampio spazio alle tastiere di Andrea Baroni, novello Kevin Moore, che specialmente nelle parti strumentali catturano l'attenzione dell'ascoltatore, ricorrendo in alcuni passaggi all'elettronica. Nelle dodici track del disco gli Icycore propongono un Progressive Metal vario ed interessante, stilisticamente vicino ai Dream Theater degli esordi nei passaggi strumentali, dinamico e ricco di melodie di grande presa. Convincente la prestazione del cantante Valerio Voliani, che per timbrica e linee vocali ricorda moltissimo Dan Keying dei Cydonia, eccellente la produzione di Luigi Stefanini: sono sempre stato un grande estimatore dei lavori dei New Sin Studios, ma in questo caso il risultato è davvero notevole. Complimenti agli Icycore, le qualità per sfondare ci sono davvero tutte: speriamo che col prossimo disco il gruppo riesca ad esprimere un'originalità ancora maggiore.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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