Ero decisamente entusiasta quando qualche mese fa lessi che
Timo Kotipelto e Jari Liimatainen stavano lavorando a un album interamente acustico. Entusiasta perchè amo entrambi gli artisti, perchè pensavo che l'acustico potesse essere un'ottima scelta e il prodotto finale sarebbe potuto essere davvero buono. E invece..
..e invece Timo e Jari mi hanno profondamente deluso. Non tanto per loro in realtà, perchè la loro prestazione dietro il microfono e alla chitarra è di ottimo livello, come d'altronde era ampiamente prevedibile, anche e soprattutto dopo la grandiosa collaborazione nei Cain's Offering, che produsse qualche anno fa uno dei più bei dischi power degli ultimi tempi. La voce di Kotipelto ben si adatta alle atmosfere candide e soavi scatenate dalle corde della chitarra di Liimatainen, col risultato di creare piacevoli momenti di perdizione.
Il problema grosso è che questo album acustico è un album di cover. Cover di artisti vari rese in chiave acustica? Macché. A parte qualche eccezione, vedi la peraltro ottima "
Behind Blue Eyes" già ripresa al tempo anche dai Limp Bizkit, la maggior parte delle canzoni sono parte del repertorio dei due musicisti, con nettissima prevalenza verso Stratovarius e soci.
E no, "
Hunting High and Low" non me la potete fare acustica. Non esiste proprio, mi rifiuto e vi disconosco. E se poi alzate la posta facendo anche "
Black Diamond", allora il mio ribrezzo diventa ancor maggiore. E per chiudere mi piazzate anche la splendida "
My Selene" da Reckoning Night (in calce un video dello scempio)? Come diceva il buon Guido Nicheli (pace all'anima sua), NCS, Non Ci Siamo.
Questo "
Blackoustic" (che poi, perchè Black? Mah..) è un disco buono giusto per essere incluso come bonus in un disco degli Stratovarius o dei Cain's Offering, se proprio vogliamo, ma niente che può avere la pretesa di essere venduto a prezzo pieno.
Delusione quindi, e un pizzico di rammarico per quello che sarebbe potuto essere un buon lavoro e si rivela invece un dischetto mediocre condito da un paio di bestemmie. Caro duo finnico, coi Cain's Offering vi siete meritati tutti gli elogi del mondo, ma stavolta una bella insufficienza non ve la toglie nessuno.
Quoth the Raven, Nevermore..
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