Quando si parla di musica sperimentale in genere si indica un superamento dei generi definiti e degli standard codificati, per creare qualcosa di totalmente personale e, spesso, innovativo. Il secondo album dei
Krakow fa parte della categoria. Norvegesi, di Bergen, non suonano black metal, ma nella loro musica c'è anche quello:
Possessed è una black metal song, che si avvicina agli ultimi Enslaved;
Into the Distant Sky ricorda gli ultimi lavori di Ihsahn;
Omen mescola i Katatonia di Brave Murder Day al rock psichedelico.
Termination of Origin, invece, è a metà strada fra i Sisters of Mercy ed i Fields of the Nephilim e siamo nel dark.
Mound non ricorda i Dinosaur Jr e gli Afghan Whigs? Il post rock, lo stoner ed il grunge sono le basi su cui si sviluppano i brani, aprendosi poi a generi totalmente diversi. Lunghe parti strumentali richiamano gli anni'70; note vibranti, impetuose e ricche di pathos; arpeggi acustici; parti dissonanti e chitarre distorte. Si passa da atmosfere fredde, tipicamente nordiche, ai desolati paesaggi on the road americani. Il tutto ha una compattezza perfetta
e brilla di un'intensa luce propria. Abbiamo parlato di Enslaved ed ecco Grutle Kjellson in veste di ospite. Da segnalare anche Ask Arctander dei Kampfar in veste di nuovo batterista.
Diin seduce la mente ed avvolge l'anima nelle sue spire, emoziona e, allo stesso tempo, colpisce con tutta la forza di cui è capace.
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