Per la sezione che si occupa del passato, parliamo del secondo album dei
Sun Dial, la nota psych-band di Gary Ramon.
In origine avrebbe dovuto essere il successore di “Other way out”, il fortunato debutto uscito nel 1990. Le registrazioni si svolsero a Londra al principio del ‘91 nei Commercial Road Studios di Vic Keary, produttore veterano in circolazione fin dagli anni ’60. Però, quando il gruppo aveva già accumulato molto materiale, fu decisa la realizzazione soltanto di un Ep con la canzone “Fireball” come singolo trainante. Alla fine venne pubblicato l’Ep di quattro brani “Overspill”, presente in questa raccolta, mentre il resto dei nastri sparì dalla circolazione e non se ne seppe più nulla.
Ma Ramon non si è dato per vinto. Approfittando del rinnovato interesse verso la psichedelia rock sbocciato nell’ultimo decennio, ha scavato negli archivi ed è tornato in possesso delle multi-tracce originali. Dopo averle rielaborate con la tecnologia attuale, finalmente nel 2010 ha potuto ridare vita a questo bellissimo “Return Journey”.
Qui i Sun Dial sono ancora quella trip-machine pesante e grezza, che forse si è un po’ smarrita nelle recenti uscite. Troviamo vere spirali lisergiche come “Magic potion”, “Vortex” e la pazzesca “Mind train”, che ancora oggi sono presenti nella scaletta dei concerti, ma anche superbe psyco-pop song del calibro di “Fireball” e “Never fade” con le loro incantevoli atmosfere sognanti e raffinate.
La presente edizione, curata dallo stesso chitarrista, è assai più ricca di quella della Relapse (2006) perché è divisa in due cd che, oltre all’album originale, comprendono “Overspill”, altri remix ed alcune bonus track, tra le quali spicca la jam-song “Outer limits of yr brain”, assoluto gioiello di neo-psichedelia.
Per i fans dei Sun Dial è ovviamente doveroso avere “Return Journey” nella propria collezione.
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