Hellwell - Beyond The Boundaries Of Sin

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:47 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. THE STRANGE CASE OF DR.HENRY HOWARD HOLMES
  2. EATERS OF THE DEAD
  3. KEEPERS OF THE DEVILS INN
  4. DEADLY NIGHTSHADE
  5. ACHERONOMICON: I. TOMB OF THE UNNAMED ONE
  6. ACHERONOMICON: II. THE HEART OF AHRIMAN
  7. ACHERONOMICON: III. END OF DAYS

Line up

  • E. C. Hellwell: keyboards, bass
  • Mark "The Shark" Shelton: vocals, guitars
  • Johnny "Thumper" Benson: drums
  • Bryan Patrick: guest on vocals
  • Joshua Castillo: guest on bass

Voto medio utenti

“Beyond the boundaries of sin” è un album perfetto per chi si nutre quotidianamente di horror, epic metal e caliginoso hard rock, e scoprire che dietro il monicker Hellwell si “nasconde”, oltre al misterioso titolare della testata, anche Mark "The shark" Shelton, non potrà che far gioire tutti i fans dei Manilla Road, che ritroveranno le caratteristiche fondamentali dei loro beniamini immerse in un suggestivo clima seventies (non del tutto inedito, peraltro, ricordando gli esordi della band americana), in cui scorgere influssi di Uriah Heep, Deep Purple, Writing On The Wall e Atomic Rooster.
Dall’altro lato, chi non ama il timbro vocale così peculiare di Shelton e la produzione essenziale e “vintage” tipica delle sue manifestazioni artistiche, farà presumibilmente “fatica” ad apprezzare pure questo fascinoso progetto in grado di enfatizzare altresì il talento di Mr. Ernest Cunningham Hellwell (già intravisto nella line-up di “Playground of the damned”), un musicista dotato di notevole gusto espressivo, nonché un immaginifico scrittore, dalla cui rabbrividente penna è scaturito il racconto “Acheronomicon”, utilizzato come base narrativa del sinistro trittico che conclude l’albo.
Coadiuvati dal potente drummer Johnny "Thumper" Benson e da un paio di ospiti appartenenti anch’essi alla più recente incarnazione dei metallers di Wichita, i nostri costruiscono un clima fortemente evocativo, impregnato di tensione e di conturbante suggestione, in cui chitarre poderose e tastiere sulfuree si fondono a meraviglia con una voce enfatica e inquieta (potrà non piacere, ma non sarà mai tacciata di “convenzionalità” …), realizzando un pastiche sonoro arcano e davvero seducente.
Il “mistero” inizia nella maniera migliore con “The strange case of Dr.Henry Howard Holmes”, gioiellino di arte epico-gotica, “Eaters of the dead” (ispirata all’omonimo romanzo di Michael Crichton e al relativo film, “Il tredicesimo guerriero”, di John McTiernan) accentua i toni in fatto di “malvagità” (il break è pura liturgia ossianica), “Keepers of the devils inn” è un’autentica evocazione di forze ancestrali, mentre tocca a “Deadly nightshade” impastare limature fuligginose e scorie progressive, proprio come certi antichi Manilla Road.
Aggressività e catartica solennità contraddistinguono “Tomb of the unnamed one”, apertura della trilogia dell’Acheronomicon, sostenuta dal mood possente e dal vibrante fascino tastieristico di “The heart of Ahriman” e sigillata da “End of days”, quattordici minuti d’incombente e appassionante sperimentazione emotivo - musicale, tra effluvi mediorientali, pathos doom e vortici di bruciante lava metallica.
Un ottimo disco, dunque, magari dedicato fondamentalmente ad un pubblico “selezionato” ed affezionato, il quale ancora una volta troverà grandi motivi di soddisfazione in un suono immarcescibile e viscerale, che le “mode”, nemmeno se abbastanza “benevole” nei suoi confronti (come accade ultimamente …), potranno mai riuscire a corrompere o scalfire.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 nov 2012 alle 10:32

visto che 2/3 (+ il guest Brian Patrick) sono dei Manilla Road, questo è un album da avere!

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