"Kronothor" è il nuovo album per gli
Icy Steel, i quali, seppur con qualche assestamento di formazione ed un cambio di etichetta che ora li vede collaborare con la My Graveyard Productions, non smentiscono la loro indole epica, orientata sempre più a sonorità rarefatte ed atmosferiche che a quelle ferali e belligeranti.
Certo, il breve brano strumentale piazzato in apertura, "Spacecraft", con i sui ritmi serrati e le chitarre sferraglianti, al limite del Thrash, poteva far pensare diversamente, ed il compito di riconsegnarci gli Icy Steel più evocativi ed eleganti spetta a "The War Within", attitudine subito ribadita dalla successiva "Memories From The Past", dove il flauto dell'ospite Ilaria Celeste, contribuisce a donare al pezzo un riuscito tocco folk e celtico.
Una soluzione che si ripresenterà spesso nel prosieguo del disco, nei suoi quarti d'ora dalle atmosfere fortemente ottantiane e poco propense al Power
caciarone che confermano la validità e lo spessore degli Icy Steel.
Episodio a se stante la delicata ballad acustica "An Epic Love" (nemmeno poi troppo banale), e se il trittico "Earth…", "…Wind…" e "…Sky", si impone come il momento più completo ed avvincente del disco, tocca guardare a "King Without Kingdom" come all'episodio meno riuscito, più che altro a causa delle scelte fatte a livello vocale, mentre un po' a sorpresa, in chiusura, "Follow the Flag" ci consegna gli Icy Steel più vicini al classico Heavy Metal degli eighties, ricordando un po' i vecchi Martyr (quelli olandesi) ed i Witch Cross.
"Kronothor", il cui titolo nasce dall'unione di due ben distinte divinità, quali Kronos e Thor, è un lavoro - giustamente - ambizioso per una formazione sempre più in grado di fare la differenza.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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