Dopo un inizio di carriera come Hexen, sotto le cui insegne hanno realizzato il loro album d'esordio, "Dark Crucible", questa formazione originaria del New Jersey per il secondo album è passata ad un nuovo nome:
Fiakra.
Visto che i primi ascolti di "Invasion" mi avevano fatto
storcere il naso, ho provato ad andare a verificare come se l'erano cavata in occasione del precedente lavoro. Ma il risultato è stato lo stesso: quello di un sound caotico, mal registrato, con un songwriting ed un cantato improponibili, ed è sufficiente dare un ascolto a "Time Is My Enemy", "5.0" o pure alla ballata "Suppressing the Rage", per rendersene conto. Non che il guitarwork riscuota poi chissà quali apprezzamenti, e nel caso canzoni "Guardian of Ice" e "Live to Ride, Ride to Live" sono lì puntuali a togliere ogni residua speranza.
I Fiakra si muovono un po' come degli Exciter, Mercyful Fate o Vicious Rumors
sgraziati ed
approssimativi, contaminati da un tocco powereggiante e riciclando - senza suscitare alcun entusiasmo - i soliti cliché. Scavando tra le rovine, le cose che lasciano intravedere un minimo spiraglio di luce si incrociano in occasione della serrata ed ottantiana "Iron Hooves" (che ricorda gruppi come Grim Reaper o Chateaux) e nell'incedere sostenuto di "Faith in Hell".
Oltre al nome, ora urgono altri cambiamenti, altrimenti emergere non sarà sicuramente facile.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?