Tanta gavetta prima di arrivare alla possibilità di registrare un debut album: potevano i The Room farsi sfuggire l’occasione di proporre al mondo la propria musica? No, ovviamente. Eppure, spesso accade che tante band non riescano ad esprimersi e brucino la propria occasione. Non è il caso di questi ragazzoni inglesi, che ci regalano un album di progressive rock melodico e carico di emozioni.
Non aspettatevi corse, riff o stacchi da infarto: qui è tutto tranquillo, accomodante, estremamente posato ma suonato con una grandissima classe. Non fatevi ingannare dai cognomi altisonanti, qui siamo al cospetto di debuttanti più o meno assoluti, che zitti zitti hanno tirato fuori un album in grado di farsi voler bene da tutti gli amanti del progressive rock settantiano. Sono davvero molti i richiami che si possono sentire qui dentro (motivo per cui il voto è 7 e non 8: l’originalità abita altrove!), dai Toto ai Genesis, dagli Yes agli Asia. Un prog dunque impreziosito da un gran gusto AOR e dalla voglia di far sognare l’ascoltatore.
Se siete fan del genere, direi che un giretto da queste parti è almeno obbligato. Tra l’altro, riescono in un compito che per le band prog è sempre più arduo che per le altre: colpire al primo ascolto.
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