Al di là della discutibile scelta di esordire con un EP di soli 15 minuti in un periodo in cui vendere un CD è più difficile che andare a cena con la Bellucci, quello che mi ha negativamente colpito nella proposta dei tedeschi
King Fear è una evidente mancanza di ispirazione.
Non che questo dischetto sia brutto, ma lo
swedish black metal suonato dal duo, per quanto fatto secondo gli standard, non ha niente per farsi ricordare o per farsi davvero apprezzare.
I pezzi alternano velocità impazzite a mid tempos più evocativi, come nella buona
"His Disciple: The Legions March", secondo uno schema ben preciso e molto debitore degli ultimi
Marduk e dei
Dark Funeral, senza che i King Fear sappiano davvero dire qualcosa di interessante o sappiano avvicinare la qualità dei loro modelli.
Come detto all'inizio, siamo comunque di fronte a pochi minuti di musica e quindi il mio giudizio non può essere esaustivo e lo rimando al primo "vero" disco che verrà rilasciato dai nostri.
Ad oggi posso solo dire che da un gruppo che vede nelle sue fila il nuovo vocalist dei già citati Dark Funeral mi sarei aspettato di più.
A risentirci.
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