Per festeggiare i vent'anni dal loro primo album ("Land of Broken Hearts") i
Royal Hunt, che sono comunque in pista già dal 1989, danno alle stampe questa succosa raccolta, composta di ben quattro dischetti, tre Cd ed un DVD, che ne ripercorrono la storia, scorrendo via via la discografia di una formazione che ha da sempre visto al timone il tastierista di origine russe Andre Andersen.
Al suo fianco si sono alternati parecchi musicisti, ma sopratutto quattro differenti cantanti, Henrik Brockmann, John West, Mark Boals ed il
figliol prodigo (è rientrato nel gruppo giusto per l'ultimo studio album "Show Me How to Live") D.C. Cooper.
Ognuno di loro si è sempre messo al servizio dei Royal Hunt con ottimi risultati, sia per il gruppo sia a livello individuale, e le varie canzoni che si susseguono sono lì a dimostrarlo, come lo conferma il livello di eccellenza e la coerenza che la creatura di Andre Andersen ha sempre mantenuto nel corso degli anni.
E questa non è certo una novità.
Purtroppo di novità se ne incontrano poche anche nello scorrere di "20th Anniversary", e si limitano a tre gradevoli versioni unplugged, quelle di "One by One", "Bodyguard" e "Restless", e ad un solo brano inedito: "Save Me", un mid tempo sinuoso ed avvolgente cui è assegnato il compito di aprire il dischetto
numero tre, dove troviamo le canzoni meno conosciute, molte delle quali originariamente incluse su alcuni EP oppure utilizzate solo come bonus tracks.
Un meritato e giustificato tributo alla carriera, come d'altronde è il voto in calce a questa recensione, dato che - per quanto completa e ben assortita - siamo pur sempre di fronte ad una antologia.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...