Questo disco spiega molto bene perché la scena hard & heavy a metà anni ottanta mutò. Autori di album al fulmicotone come Yesterday & Today e, soprattutto,
Earthshaker, che molto prendevano dal seminale suono dei primi
Montrose, attorno a metà anni ottanta i
Y&T virarono cercando il consenso commerciale a base di hard rock melodico, e in tal senso
In Rock We Trust per chi scrive rimane il migliore di tale tipologia.
A fare da ponte tra i due periodi il riuscito
Black Tiger prodotto da
Max Norman, all'epoca grande stratega dei suoni hard (
Loudness e, soprattutto,
Ozzy Osbourne) ed il più stereotipato
Mean Streak dell'83, prodotto questa volta da un altro mago,
Chris Tsangarides (
Tygers Of Pan Tang,
Thin Lizzy,
Anvil tra gli altri ).
Quindi si arriva a questo In Rock We Trust, prodotto da
Tom Allom, famoso soprattutto per i
Judas Priest, e le canzoni risultano perfettamente bilanciate tra impatto hard e grande cromatismo class metal, con grandissime parti vocali. La svolta però non si traduce in altrettanto successo presso il grosso pubblico USA, mentre i fans europei si sentono traditi dalla scelta più commerciale (?!). Così i Y&T, nell'85, decidono di immettere sul mercato il loro primo live album,
Open Fire, per mostrare agli indecisi che sono una band vera e non il risultato di qualche decisione presa a tavolino. La carriera dei Y&T proseguirà tra alti e bassi (pochi) con album come
Down For The Count,
Contagious (molto L.A. metal) e l'ottimo
Ten, ma in nessuno di questi lavori i Y&T riescono ad ottenere lo sperato traguardo di un meritato successo.
Ma ripeto, per l'hard rock americano ad ampio respiro, per
Meniketti e soci tutto ebbe inizio con questo (splendido) In Rock We Trust, un album di class metal che molte nuove generazioni dell'epoca avrebbero fatto carte false per registrarlo, quindi si tratta di un lavoro ampiamente da rivalutare.
Album che si apre con
Rock & Roll Gonna Save The World, riff marziale e subito coro stupendo, mentre
Life, Life, Life è guidata dal solismo acceso di Meniketti sin dall'inizio con un refrain a pieni polmoni, ancora una volta molto azzeccato.
Master & Slaves dimostra tutta la grinta dei Y&T perché l'album è molto cromato ma mostra sempre un'evidente intelaiatura prettamente hard.
I'll Keep ON Believin è la tipica semi ballad alla Y&T con un coro a dir poco strepitoso.
Poi c'è il tema blues/class di
Break Out Tonight, altro colpaccio visto che band come
Great White di
Rock Me ne prenderanno spunto. Poi c'è il brano glam della collezione,
Lipstick and Leather che preannuncia alcuni elementi di Contagious, prima di
Don't Stop Runnin' altra hook-liner stellare.
Se siete alla ricerca di un album che possa rientrare nel ristretto novero di lavori alla '
Under Lock & Key' o '
Invasion Of Your Privacy' puntate dritto su In Rock We Trust, tutto griffato autenticamente Y&T, inconfondibili!
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