I
Sons of Aeon sono il nuovo progetto dell'ex batterista degli Swallow The Sun, Pasi Pasanen, che ha raccolto intorno a lui membri dei Ghost Brigade e Code For Silence, tutte bands di estrazione melodic death metal nella scia degli Amorphis. Stilisticamente questa sua nuova incarnazione artistica non si discosta troppo da quelle coordinate ed il debut si snoda fra pezzi ai limiti con il black metal, come
Faceless e
Cold Wave, ed aperture melodiche, come nella suggestiva
The Centre, a mio parere la canzone più bella dell'album. Nordici paesaggi innevati, immense distese silenziose, freddo e buio sarà ciò che passerà davanti agli occhi della mente: territori fisici ed interiori. Il death dei Sons of Aeon è rutilante come una tormenta, non c'è una pausa fra i brani, che prima vi investono con la loro pesantezza doomeggiante (il riffing iniziale della citata Faceless è di derivazione sabbattiana), poi vi stordiscono prendendo velocità in un misto fra nomi come Kreator o Death, Amorphis e black scandinavo. Rispetto ai gruppi di provenienza i Sons of Aeon tendono più ad un classico technical death, i passaggi melodici sono ridotti, i clean vocals assenti. Album piacevole, perfetto da ascoltare oggi, mentre guardo la neve che cade alla luce dei lampioni. Nulla di particolarmente originale, ma lo promuoviamo!
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