Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:42 min.
Etichetta:Indipendente

Tracklist

  1. FINAL WARNING
  2. 2084
  3. TERROR OF LIES
  4. TO THE GUNS
  5. S.O.M.A
  6. DIVIDE ET IMPERA
  7. COGNITIVE DISSONANCE
  8. DOOM

Line up

  • Ken: vocals
  • Joey: guitars
  • Chris: guitars
  • Mulles: bass
  • Dany: drums

Voto medio utenti

I lussemburghesi Miles To Perdition sono l'ennesima dimostrazione che la musica non ha confini, non ha padroni, non ha luoghi prediletti di provenienza ed è il (solo?) vero linguaggio universale: del resto non è dai temi musicali che Tolkien fa discendere tutta la cosmogonia del "Signore degli Anelli"?
E non è altrettano meraviglioso constatare quanto la cosiddetta scena "underground" sia linfa vitale per mantenere in buona salute il genere che tanto amiamo?
"2084" è il secondo lavoro di lunga durata dei nostri, autori sino ad oggi di "Vengeance", EP del 2010, e del disco d'esordio "Blasphemous Rhapsody" datato 2014.
L'album ruota attorno ad un concept che riflette sulla dicotomia "utopia"/"distopia" parlando dei nostri tempi e modellandoli su capolavori della letteratura distopica quali "1984" (Orwell) e "Il mondo nuovo" (Aldous Huxley); proietta l'umanità in un immaginario anno 2084 tratteggiandone gli opposti di speranza e disperazione a partire dall'artwork e proseguendo con i testi e la musica soprattutto.

Il quintetto di Esch-sur-Alzette nei 40 minuti di durata del disco elabora pesanti e complesse trame di death melodico, ben adatte ad esprimere le tematiche cui abbiamo accennato.
Dopo la breve intro "Final Warning" -giocata su synth dal sapore futuristico e cybernetico che accompagnano una voce narrante che invita ad abolire tutte le brame, i desideri, la dipendenza dal sesso per affidarsi all'autorità suprema regnante- i Miles To Perdition con la titletrack iniziano a scatenare una furia di riff schizofrenici, a volte dissonanti, affilati come rasoi in un'aggressione che sembra non avere limiti.
Le vocals potentissime, roche e ringhianti di Ken, unite alle linee melodiche accattivanti create dalle chitarre di Joey e Chris, lanciano la successiva "Terror of Lies" mentre "To The Guns" mette in mostra il drumming vario e precisissimo di Dany e la pulsante vena creativa del basso di Mulles.
La ferocia -irresistibile nella sua violenta melodia- non si arresta nè in "S.O.M.A." nè nella iconica "Divide Et Impera", manifesto dell'ideologia alla base del futuro spersonalizzante e desolante che i MTP paventano.
"Cognitive Dissonance", sebbene duri meno di 2 minuti e sia realizzata con tappeti di elettronica, è tranquilla ma sottilmente inquietante e ci porta al monumentale epilogo del disco rappresentato dai 13 minuti di "Doom", un concentrato di dinamiche strazianti, vocalizzi velenosi, riffs avvolgenti e discordanti chiuso dalle disperate e ripetute invocazioni urlate di Ken.

"2084" è lavoro robusto che, sebbene a volte richiami da vicino certi album dei The Black Dahlia Murder (il cantante ha sicuramente uno stile simile a Trevor Strnad), ha una forza dirompente ed una freschezza d'ascolto notevole: per questo ritengo un vero peccato che i Miles To Perdition non abbiano ancora trovato un'etichetta disposta ad investire sul loro indubbio talento.
Il mio augurio -oltre al fatto che gli concediate il credito che meritano- è di trovarli "accasati" al nostro prossimo incontro.

Miles To Perdition - "S.O.M.A."

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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