Sebbene la loro creazione risalga al 1996 ed abbiano già inciso 3 dischi prima di questo, non avevo mai avuto modo di ascoltare i russi
Psilocybe Larvae, formazione locata in San Pietroburgo e dedita ad un melting pot tra death metal melodico e qualcosa di più cervellotico e di atmosfera, e la scelta del monicker tratta da un brano dei
Tiamat del disco "
Wildhoney" la dice lunga su cosa piaccia a questa band.
Sebbene si faccia una certa fatica ad inquadrare bene la direzione di "
The Labyrinth of Penumbra", che a volte tira in direzione death metal tout-court, altre volte si sposta su tematiche care ai
Pestilence di "
Spheres", altre ancora vira decisamente a favore di territori onirici ed incantati, bisogna ammettere che al termine di questi 40 minuti nonostante ci si chieda "cosa ho ascoltato finora?" rimane un senso di appagamento, di curiosità, che spinge l'ascoltatore a premere nuovamente play sul lettore, il che è sicuramente sinonimo di qualità.
Quanta qualità? Beh certamente non parliamo di capisaldi del genere nè di maestri degli strumenti, ma indubbiamente gli Psilocybe Larvae si lasciano ascoltare con piacere, propongono qualcosa di quantomeno particolare ed interessante ed anche se talvolta perdono un po' la trebisonda, forzandosi ad incollare parti che non collimano perfettamente tra di loro, c'è da apprezzarne l'intenzione ed anche il risultato.
Un po' vecchi Tiamat, un po'
Dark Millennium, un po' come detto quel tecnologico e spaziale "Spheres" (che pure odio con tutte le mie forze), "The Labyrinth of Penumbra" è un lavoro che risulta gradevole ed interessante e che specialmente al buio e nel suono avvolgente di ottime cuffie può regalare un'ottima esperienza di ascolto ed un viaggio inaspettato. Da approfondire sicuramente.
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