Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Mausoleum Records

Tracklist

  1. MARCH OF AACHEN
  2. AS THE DARK SO THE LIGHT
  3. BONES TO DUST
  4. BENEATH THE SURFACE
  5. MOURNING HEROES
  6. MY SILENT BREATH
  7. AWAKEN
  8. THE INQUISITOR
  9. DEATH OF ME
  10. IN THIS CIRCLE

Line up

  • Glenn DaGrossa: vocals
  • Joe Todaro: guitar
  • Scott Bennett: guitar
  • Greg Belmonte: bass
  • Mike Marrone: drums

Voto medio utenti

Yawn..
No, non è un disco che fa dormire eh. E' che volevo fare una gag simpatica sulla questione Awaken-risveglio..non m'è riuscita bene eh?
Vabbè, allora parliamo dell'album che è meglio.

"Awaken" è l'omonimo disco di debutto degli americani Awaken, band dedita a un thrash/power di chiaro stampo statunitense, sulla falsariga di band più celebri quali ad esempio gli Iced Earth.
La band nasce nel 2009 da un'idea di Glenn DaGrossa, italo-americano vocalist dei Lazarus, che forse i più datati di voi ricorderanno come una delle promesse (non mantenute) del power a cavallo degli anni '90. Da una promessa a un'altra insomma, il doppiomentoso Glenn fonda questo nuovo gruppo, con la voglia di mettere da parte i fallimenti dei Lazarus e iniziare qualcosa di nuovo e di più riuscito.
E devo dire che fin dalle prime note dell'ottima strumentale "March of Aachen" il compito sembra riuscire in maniera adeguata: la proposta degli Awaken è, come già detto, thrash mischiato a una buona dose di power, nel quale i due chitarristi Joe Buddha e Scott Bennett giocano senza dubbio la parte dei leoni: basta infatti un ascolto attento a tracce quali "Beneath the Surface" o "As the Dark so the Light" per rendersi conto che tutte le composizioni degli Awaken si basano sugli intrecci chitarristici dei due virtuosi, che sciorinano ottimi riff e assoli, senza mai scadere nel banale e senza mai esagerare.
Glenn poi si dimostra vocalist attento e ben dotato (vocalmente, maliziosi..) e senza strafare completa con la sua voce "dickinsoniana" un comparto tecnico/strumentale di buon livello, del quale fanno parte anche due dei suoi ex compagni nei Lazarus, il bassista Freddy Villano e il batterista Nick D'Alessandro.

Insomma in conclusione abbiamo a che fare con un esordio di buon livello, che se supportato adeguatamente da qualche prestazione live di buon livello e da un secondo disco all'altezza potrebbe finalmente dare al buon Glenn quella fama mancata durante questi anni.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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