Perché infangare un nome di tutto rispetto e di tutta rilevanza nella storia della musica come quello dei The Dogs D'Amour con un album che definire imbarazzante è davvero poco? Perché sulla cover del booklet vi è la scritta "Feat. Yella", signorina dalla voce paragonabile allo zero? Perché nel nuovo, atteso disco dei The Dogs D'Amour non vi è un solo membro della storia della band inglese, se non lo stesso Tyla? Dove sono i tempi di 'In The Dynamite Jet Saloon'? Ma senza andare a scavare in un passato troppo lontano, dove è quella band che tanto bene mi impressionò al concerto di Alice Cooper in quel di Brescia qualche anno fa? Tutto andato a farsi friggere, da quel che vedo, ma soprattutto da quel che sento. 'When Bastard Go To Hell' è ricco di canzoni insipide, molli, fiacche, con una produzione orrida da home studio. Se le speranze espresse nella rece dell'album solista di Tyla (il pessimo 'Fakin' Kant') erano quelle di un grandissimo ritorno dei Dogs, beh, devo dire che la distanza che esiste tra quelle parole (al vento) e la cruda realtà è veramente enorme. A questo punto è meglio vivere di ricordi che assaporare il presente. Brutto lavoro. Spero che Tyla rinsavisca al più presto.