Dalla assolata Lisbona il Deserto del Mojave sembra molto lontano, eppure i portoghesi
Miss Lava aprono il loro secondo full-lenght con un brano dal titolo “Desert mind”, un vero manifesto d’intenti.
Stoner rock classico, tradizionale, senza le pallose contaminazioni di quelli che si vergognano ad ammettere di appartenere al filone, ma intanto si lisciano quel tipo di audience per vendere qualche disco. Che questi quattro tipi si siano fumati l’impossibile ascoltando “Blues for the red sun”, non ho il minimo dubbio. Sanno di essere una band derivativa e probabilmente sono coscienti dei propri limiti, ma suonano bene e riescono ad esprimere l’entusiasmo, la convinzione, la freschezza, che molte stracche elucubrazioni musicali odierne neppure si sognano.
Bei riffoni carnosi, basso vibrante, batteria a martello ed un casino di energia e groove, due componenti che si vorrebbe escludere dal genere hard’n’heavy. Come far l’amore senza sudare e senza toccare il partner, per corrispondenza. Invece di ostinarsi a cambiare le cose che sono sempre andate bene, perché non provare a farlo con quelle che fanno cagare??
Di tutto ciò ai Miss Lava scommetto non frega nulla, si limitano ad eseguire in maniera più che decente lo stile che piace loro, mettendo insieme una sorta di mistura tra Kyuss, Clutch e Orange Goblin.
Disco non certo indispensabile, ma se vi piace il genere e cercate qualcosa di onesto e divertente, date una chance alla formazione lusitana.
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