Veterani della scena underground Britannica, gli Ozric Tentacles rappresentano uno degli ultimi esempi di formazione dalla struttura aperta e variabile, così diffuse a cavallo dei decenni ’60 e ’70. Anche in quest’ultimo capitolo della loro vasta discografia non rinnegano la propria essenza di free-band e quindi troviamo come protagonista principale il chitarrista/tastierista Ed Wynne, storico fondatore del gruppo con il fratello Roly, presente nella totalità dei brani mentre il resto dei musicisti del gruppo più alcuni ospiti come Steve Hillage (di fama Gong) compaiono e contribuiscono in modo limitato e non continuativo.
Come sempre lavoro interamente strumentale, estese trame elettronico-psichedeliche che da un lato ricordano la sperimentazione space-rock di Tangerine Dream o delle suite di Mike Oldfield, dall’altro si avvicinano all’elegante rilassatezza di certa dance ambientale evoluta.
Synth, drum machine, computers e chitarra floydiana sono gli elementi portanti di questo trip-rock tutt’altro che epidermico, il quale pur evitando di posizionarsi interamente nella dimensione rarefatta ed allucinatoria rimane comunque un sound cerebrale e scenografico, con l’inevitabile conseguenza per l’ascoltatore di dover tenere desta l’attenzione assai a lungo ed intensamente.
Ben costruito, ma impegnativo e sempre a rischio di scivolare nella tediosità.
Tra ritmi sintetici, svisate acide, divagazioni jazz-psych, improvvisazioni space-progressive, quest’opera dalla durata piuttosto pesante è consigliata solo ai fans del gruppo o ai cultori dell’electro-psichedelia.
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