Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:68 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. EASTERN SUN
  2. A LITTLE MORE LOVE
  3. LOVE WILL LIVE
  4. SIGNS ON THE SKY
  5. FAR AWAY
  6. EMERGENCY
  7. DON'T TELL THE WIND
  8. HEART ON THE WING
  9. CIRCLES OF DAWN
  10. SENT BY HEAVEN
  11. SUNSET
  12. DON'T COUNT ME OUT
  13. SIGNS ON THE SKY (EARLIER VERSION)
  14. HOW CAN I KNOW
  15. DON'T TELL THE WIND (EARLIER VERSION)
  16. LOVE WILL LIVE (EXTENDED 12" VERSION)

Line up

  • Michael Flexig: vocals
  • Zeno Roth: guitar
  • Ule W. Ritgen: bass
  • Don Airey, Carl Marsh: keyboards
  • Chuck Burgi, Rudy Kae, Stuart Elliot: drums
  • Chris Thompson, Martin Jay, John Quist: backing vocals

Voto medio utenti

Zeno Roth, classe 1956, è il classico caso d’eccelso musicista, le cui qualità sono state un po’ offuscate dalla presenza “ingombrante” di un fratello (Uli John) altrettanto capace, ma sicuramente maggiormente baciato dalla notorietà, vista la sua militanza in una band dall’enorme (e meritata) visibilità come gli Scorpions, seguita da una carriera solista in gran parte indirizzata alla devozione pressoché incondizionata all’icona Jimi Hendrix, che lo ha portato a produrre, comunque, lavori splendidi, all’altezza di cotanta influenza.
Nell’’84 il buon Zeno forma la sua band omonima con l’ausilio del bassista Ule W. Ritgen (futuro Fair Warning) e dell’ugola “cristallina”, dall’estensione smisurata di Michael Flexig (ambedue collaboratori anche del maggiore dei Roth brothers), un singer magari non molto conosciuto, ma dalle doti importanti e che ha raccolto certamente meno di quello che merita.
Il gruppo, con la partecipazione d’alcuni ospiti “illustri”, tra i quali spiccano Chuck Burgi e il sempre prezioso Don Airey, nell’86, pubblica, dunque, questo debutto il quale gli consente di andare in tour con Black Sabbath, Krokus e Keel e garantisce un considerevole successo in Giappone (dove questo platter era già stato ristampato nel ’93).
L’attenta MTM, pubblica nuovamente (rimixato e rimasterizzato), per la pregevole sezione “Classix”, questo gioiellino di melodic hard rock, con le sue puntate nell’AOR e il suo gusto musicale tutto mitteleuropeo, arricchendolo di di bonus tracks, tra inediti e riproposizione di canzoni nella loro versione registrata per conquistare l'originario record deal con la EMI.
Immergersi un'altra volta nelle atmosfere raffinate e nei formidabili ed enfatici impasti corali di questo dischetto è una vera goduria da paradiso dei class-rockers, iniziando dalla calorosa dedica alla terra nipponica (che tante soddisfazioni ha assicurato alla band) di “Eastern sun”, praticamente perfetta nella sua costruzione musicale avvincente e ricca di feeling, continuando con la “gloriosa” invocazione di “Love will live” o con la memorabile “Signs on the sky” e con le sofisticate “Far away” ed “Emergency”.
Sentite la vertiginosa scalata della voce di Flexig nella sontuosa “Don’t tell the wind” con la chitarra di Zeno in evidenza o la melodia seducente dal sentore orientaleggiante di “Heart on the wing” o ancora la catchy “Circles of dawn” (nella parte finale mi ha ricordato un po’ l’arrangiamento vocale che Jorn ha riservato alla cover della favolosa “Edge of the blade” dei Journey, presente sul suo “Starfire”) o il tocco prog di “Sent by heaven” e poi ditemi se non è rara bellezza quella che si para davanti alle Vostre orecchie.
La ricetta all’apparenza sembra semplice: niente di particolarmente complesso o virtuosistico, se non la grandissima capacità di creare armonie memorizzabili e assolutamente vincenti e anche quando il tasso “zuccherino” aumenta in modo significativo, il tutto è ammantato da una classe sopraffina e da un talento compositivo che consente al combo di essere magniloquente ed al tempo stesso immediato e al disco di meritarsi la palma di piccola gemma di chic hard rock.
Dopo quest’esordio, Zeno si ripeterà con l’altrettanto notevole “Zenology” (’95) e con “Listen to the light” (’97), entrambi in grado di raccogliere buoni consensi di pubblico, soprattutto nel mercato giapponese ... poi più nulla.
L’augurio è che questa ristampa possa preannunciare un ritorno in grande stile di questo sublime chitarrista che ha saputo sacrificare il proprio ego di abile solista sull’altare della “forma canzone”, ottenendo risultati artistici non ordinari.
Tutti i fans dell’emozionante hard melodico dovrebbero possedere una copia di “Zeno” e chi ne fosse sprovvisto ha l’occasione di colmare, oggi, questa lacuna, mentre per gli altri che hanno già nella loro discografia questo lavoro di Herr Roth, il suggerimento è di rispolverare la stampa originale (ma se fossi in Voi, non sottovaluterei, per un eventuale acquisto, il valore delle "unreleased versions" qui incluse, decisamente molto di più che un semplice riempitivo o il classico “specchietto per le allodole” per collezionisti) e riascoltare questi magici suoni, magari da un po’ di tempo accantonati … credo che non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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