Cosa sia successo ai greci
Enshadowed non lo so di preciso, fatto sta che il loro lavoro precedente risale a ben dieci anni fa.
Non che nel frattempo i nostri se ne siano stati con le mani in mano avendo rilasciato diversi split ed avendo partecipato ad alcuni show in giro per l'Europa, tuttavia di tempo dal precedente
"Intensity" ne è passato ed il gruppo stesso è molto diverso da quello di un tempo, sia come persone coinvolte, sia come approccio musicale.
Se è vero, infatti, che
"Intensity" era orientato al death metal di matrice europea, questo
"Magic Chaos Psychedelia" è invece un album di puro, glaciale, violentissimo black metal.
N.e.c.r.o, unico membro rimasto, e soci hanno dunque fatto ritorno alle loro origini abbandonando il percorso che avevano intrapreso con l'uscita precedente e, ascoltando il nuovo lavoro, devo dire che hanno fatto molto bene.
"Magic Chaos Psychedelia" è un disco coi fiocchi. Senza dubbio.
Black metal dal taglio moderno, debitore di gente come
Satyricon o
DHG meno sperimentali, suonato con grande perizia e registrato in maniera perfetta grazie ad un suono freddo, quasi asettico, preciso e tagliente come lame ghiacciate.
Un plauso particolare va alla prova di
Serpent dietro al microfono, il quale, grazie alle sue urla disumane e ad una prestazione istrionica, marchia a fuoco tutti i nove brani del platter, brani che viaggiano sempre a velocità elevate pur non disdegnando qualche rallentamento sulfureo come accade nella inquietante title track posta a chiusura del disco.
Gli intrecci delle chitarre, che suonano a metà tra la scuola svedese e quella più moderna dei gruppi che ho citato prima, ed un drumming devastante completano il quadro di un album che ogni buon intenditore di black metal, o di metal estremo in genere, non deve lasciarsi sfuggire.
Va anche sottolineato che gli
Enshadowed non sono particolarmente originali non portando nulla di nuovo ad una scena ormai satura e va anche detto che dei tratti distintivi della musica estrema del loro paese non hanno proprio nulla, tuttavia questo nuovo disco suona fresco e devastante grazie a veri gioielli come
"The Dual Hypostasis of Nihil", sorretta da un riffing magistrale dal sapore vagamente thrash o la contorta
"Inner Psy-Trip", e darà brividi di piacere a chi mastica pane e violenza.
Bellissimo ritorno.
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