“
Tales Between Reality and Madness”, primo full lenght dei ravennesi
Void of Sleep, è un album
STU-PEN-DO. Banale come inizio? Probabilmente si, ma rende perfettamente l'idea di quanto troverete all'interno di questo fenomenale debutto. “
Banale”, invece, sarà l'ultimo aggettivo che vi passerà per la testa una volta messo “
Tales Between Reality and Madness” nel vostro stereo.
Ma procediamo con ordine. I
Void of Sleep nascono nel 2010 nella città di Ravenna e editano le loro prime composizioni all'interno di un ep uscito l'anno successivo dal titolo “
Giants & Killers EP”. Dopo due anni di gestazione viene alla luce questo “
Tales Between Reality and Madness”, sette tracce di granitico e compatto
Stoner Doom, coadiuvato da una miriade di influenze
Sludge,
70's Rock,
Progressive,
Psichedelia, qui sapientemente miscelate senza però venire a creare un'accozzaglia di generi senza capo né coda. Anzi, è proprio l'omogeneità delle composizioni a rappresentare un grande punto di forza del lavoro.
Ogni brano ha il pregio di avere al suo interno una varietà di contaminazioni, messe assieme con una tale disinvoltura a formare canzoni dall'impatto immediato, colto, epico a tratti. Nonostante alla base ci siano solide fondamenta di un sound più “
vintage” (caro a band
70's doom come
Pentagram o anche più “
acide” come
Orange Goblin e
Kyuss, vedi “
Wisdom of Doom”), a momenti si possono sentire riferimenti ad un post metal più moderno e aggressivo (“
Lost in the Void”). Le molteplici influenze non vengono mai esplicitate, ma coesistono in un'amalgama perfetto in cui ogni tassello è incasellato al posto giusto e il superfluo viene accantonato e lasciato da parte, in favore di un risultato invidiabile.
In tracce come la già citata “
Lost in the Void” e la conclusiva “
Sons of Nothing” gli accenni ai
Tool si precano: armonie perfette, una melodia con un risvolto quasi violento, caratterizzata da riff rocciosi e un ritornello per nulla scontato.
Perfetto l'operato del cantante
Burdo, bravissimo
performer, versatile e vario, dall'espressività sempre convincente e decisa, che alterna cambi di voce ora più aggressivi, ad altri più melodici, sempre dall'esecuzione eccellente. Non di meno è il lavoro degli altri musicisti (
Gale alla chitarra,
Paso al basso e
Allo alla batteria), ottimi compositori e fenomenali esecutori.
Promossi a pieni voti dal sottoscritto e prima “
new sensation” del 2013: se quest'album è preludio del nuovo anno, dovrò prepararmi a incrementare il fondo “acquisto dischi”.
Un lavoro maturo, intenso, mai monotono, mai noioso, mai ripetitivo. Bellissimo.
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