Un demo, quindi un full lenght ("Sceptical Vision" uscito nel 2010 per la Psycho Records) ed ora un MCD autoprodotto.
Questo il percorso discografico per i polacchi
Hyperial, i quali, per quanto riguarda invece l'aspetto musicale, hanno mantenuto costante le proprie attenzioni verso un Death Metal affilato e, grazie ad un interessante impiego delle tastiere ed effetti, anche futuristico e spaziale, con soluzioni che mi hanno fatto addirittura ripensare ai Nocturnus.
Una proposta che per rendere al meglio avrebbe meritato una registrazione più curata, tuttavia trattandosi di un'autoproduzione non è certo il caso di farne una
tragedia, anche perchè gli Hyperial si aprono la strada con determinazione e ferocia, quella messa in campo dal drumming di Bocian e sopratutto dalle vocals abrasive del cantante Grochu.
Le uniche
stille di melodia fanno timidamente capolino grazie a qualche arpeggio di chitarra ("Toxic Secretion of Being") e per alcuni momenti atmosferici qua e là, per il resto tante mazzate e destra ed a manca, pur mai casuali ed assestate con cinica freddezza chirurgica.
Uno dei brani più rappresentativi è proprio la titletrack, "Industry", che mantiene fede al titolo assegnatogli ed agli intenti del gruppo: un pezzo asfissiante, martellante, che unisce Meshuggah, Rotting Christ, Fear Factory, Cannibal Corpse, e pure i connazionali Behemoth. Triturandoli... tutti... senza alcun rimorso.
Serial killers sotto le insegne del Death Metal.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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