Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:38 min.
Etichetta:Deathgasm Records

Tracklist

  1. SATANICAL INCUBATION (INTRO)
  2. IN THE NAME OF GOMORAH
  3. MAUSOLEUM
  4. UNHOLY SACRIFICE
  5. THE CLEANSING
  6. ABHORRENT PARASITES
  7. HELLWITCH
  8. OBLITERATION
  9. SON OF DOOM
  10. INFERNAL RITES

Line up

  • Henke Skoog: vocals
  • Christian Stromblad: guitar
  • Alexander Lyrbo: guitar
  • Juha Sulasalmi: bass
  • Perra Karlsson: drums

Voto medio utenti

Nome ‘di nicchia’ della scena death metal svedese, rimasti sempre in ombra rispetto ai ‘grandi quattro’, i Nominon, invece, con il loro nuovo “The cleansing” confermano di non aver assolutamente nulla da invidiare a Entombed, Grave, Dismember e Unleashed, confezionando un disco che farà decisamente la gioia degli amanti del marcio e del putrido in musica.
Quinto album della loro carriera, segna un piccolo cambio di rotta per i nostri, che lasciano leggermente da parte le sonorità più propriamente swedish, per dare libero sfogo al loro lato più americano, con chiari riferimenti ai primissimi Morbid Angel. Questo da una parte potrebbe far storcere un po’ il naso, in quanto i classici riffoni pieni e rotondi del death svedese latitano un po’, dall’altro, di contro, rende la proposta ancora più brutale e letale, con sonorità davvero cupe e maligne, senza peraltro perdere un’oncia del classico approccio old school che tanto piace a noi, in una riuscita fusione US/swedish, come se, insomma, la band di Trey Azagthoth incontrasse i Dismember.
Di moderno, se così vogliamo dire, oltre tutto, potrete trovare solo la produzione, potente e al passo coi tempi, che valorizza ancora di più la proposta dei Nominon. Niente riferimenti, quindi, all’ondata swedish melodic death metal (per fortuna, aggiungo io), e di conseguenza melodia ridotta veramente all’osso, e comunque espressa in maniera malata, mai stucchevole. Solo tanto marciume, a partire dalla bellissima copertina in bianco e nero.
È bene chiarire, però, che questo non è un album destinato solo ai nostalgici. I Nominon non si limitano a riproporre la solita minestra scaldata, ma hanno un proprio stile ben definito. E anche se non si discostano più di tanto dai canoni del genere, riescono a risultare convincenti e stuzzicanti, con ottimi brani come “In the name of Gomorrah”, “Hellwitch”, “Unholy sacrifice”, tutti pezzi che mettono ben in evidenza l’ottimo guitar work, soprattutto in fase solista, e anche lo scream letale del singer Henke Skoog.
Che dire? Veramente una piacevole sorpresa, un album brutale, che trasuda un’ignoranza controllata e voluta e che farà davvero la felicità degli amanti del death metal nella sua forma più pura e vera.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 mar 2013 alle 08:58

Buona band. Una di quelle che aiutano l'ascoltatore a capire il vero stato di salute del death metal.

Inserito il 13 mar 2013 alle 08:55

ottimi i nominon. vero death svedese. niente concessioni ne compromessi.

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