La High Roller ci propone un altro oggettino da collezionisti: il mini Lp dei
Deep Machine, formazione
ottantiana nata e sparita senza lasciare tracce ma risorta in tempi recenti, come sempre più spesso sta accadendo in questi anni di revival.
Cinquecento copie, solo vinile, per ascoltare tre brani di pura Nwobhm: due versioni aggiornate di canzoni dell’epoca (“Iron cross, Killer”) ed un pezzo scritto nel 2011 (“Whispers in the black”).
Materiale discreto, anche se di maniera. Comincio però a chiedermi se vale davvero la pena riesumare tutte queste micro-bands, solo per far uscire lavori destinati ad una ristrettissima cerchia di fans e maniaci completisti.
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