Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:45 min.
Etichetta:Non Serviam

Tracklist

  1. THE AWAKENING OF THE SLEEPING GODS
  2. PANDEMONIUM
  3. IXION – THE FALLEN KING OF THE LAPHITS
  4. BAPHOMETH
  5. THE END
  6. IMPENDING DAY OF WRATH
  7. TENEBRAE
  8. A GREATER ALLIANCE
  9. WRATH AND DISGUST

Line up

  • Daniel Bornstrand: Vocals
  • Thomas Backelin: Lead Guitars
  • Dennis Antonsson: Guitars
  • Anders Backelin: Bass
  • Joakim Antonsson: Drums

Voto medio utenti

Dalle ceneri dei Lord Belial, anche se gli svedesi non risultano ufficialmente sciolti, esordiscono, grazie alla sempre più lungimirante Non Serviam, i Death Tyrant autori di questo pregevolissimo "Opus De Tyranis" che è una delle cose migliori uscite in ambito estremo dalla Svezia negli ultimi anni.
Siamo in presenza di un classico blackened death metal, di quel genere cioè reso celebre dagli indimenticabili Dissection e poi declinato in tutte le salse da decine e decine di gruppi tra i quali i Lord Belial stessi, di un genere, per chi non lo sapesse, che riesce ad unire melodia e ferocia in un suono oscuro ed affascinante capace, quando interpretato da artisti di talento, di rapirti il cuore grazie alla sua grande carica emozionale.
I Death Tyrant, pur essendo fortemente debitori dell'insegnamento dei maestri, appartengono alla schiera degli interpreti di classe e se ne vengono fuori con un album formalmente perfetto: "Opus De Tyranis" è, infatti, magistralmente bilanciato tra imperdibili melodie evocative e violenza devastante ed è capace di sedurre grazie ad una manciata di brani che raramente spingono sull'acceleratore preferendo l'impatto ed il gusto, sopraffino, per l'arrangiamento di classe e le armonizzazioni dal sapore epico.
Certo, più di una volta sembra di ascoltare l'immortale "Where Dead Angels Lie" dei già citati Dissection, ma va anche riconosciuto ai nostri di avere un tocco del tutto personale quando decidono, soprattutto grazie agli ottimi intrecci di chitarra, di spingersi in territori tanto melodici da essere quasi estranei al mondo dell'estremo al quale, specifichiamolo, i nostri appartengono fortemente, dimostrando per tanto una capacità compositiva fuori dalla norma.
Tutti i pezzi del disco alternano la rabbia del death metal alla dolcezza di soluzioni più classiche e si stampano immediatamente nel cervello grazie a melodie facilmente assimilabili nonchè oscure e maledette, suonate, va sottolineato, con grande perizia.
"Opus De Tyranis" è un disco che riesce ad essere malvagio senza "urlare": credo che questo sia il suo pregio maggiore e la sua più grande forza.
Un disco, dunque, da ascoltare al buio per lasciarsi avvolgere dalle tenebre, in silenzio, da soli.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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