Torna "Il Vecchio Bastardo".
E con lui i
Subhuman.
Se nei precedenti lavori il mix tra i suoni brutali e quelli laceranti era in equilibrio (pur precario, viste le mazzate che i Subhuman amano piazzare), per "Tributo Di Sangue" il tutto diviene maggiormente tagliente, un po' per l'approccio compositivo ed esecutivo, un po' per una produzione più nitida ed affilata, grazie alla quale stavolta il cantato di Fabrizio "Zula" Ferzola risulta quasi (ho detto quasi...) intelligibile, riuscendo così a tradurre in parole sia la rabbia sia lo spirito di riscossa e protesta del gruppo.
Ascoltando - pur cercando di non lasciarsi travolgere - "Tributo Di Sangue", ritroviamo, oltre alla già citata "Il Vecchio Bastardo" (incrociata su "Delirio No.1"), il solito
maelstrom provocato dalle sonorità Death & Thrash cui questa formazione toscana ci ha ormai abituati, qui espresse da canzoni devastanti, come ad esempio "Il Tuo Nome è Jack" o "Evoluzione Inversa".
Alcuni pezzi hanno un approccio più
thrashy rispetto a quanto sentito in passato, lo si avverte nel corso di "In Memoria di Me" e "La Profezia" (forse l'apice dell'album), e sebbene qua e la dalle chitarre facciano capolino alcuni vaghi accenni melodici, i Subhuman non cedono mai il passo.
L'ennesima progressione.
I am
I hear
I see
I feel
I review
I think therefore I am ...
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