Cosa pensereste se vi dicessi che in giro c'è un gruppo che mescola nella propria musica il thrash anni 80 di
Megadeth e
Metallica con un po' di folk, molto heavy classico, una spruzzata di epic metal alla
Manilla Road, qualche accenno al punk e brevi escursioni in territori più estremi?
Che non sono lucido?
Beh, ditelo ai polacchi
Grimlord che lucidi proprio non lo sono e fanno proprio quello che ho scritto qui sopra.
La cosa incredibile è che i nostri sono in giro dal lontano 1993 e il non avere trovato un proprio stile musicale è cosa molto grave.
Oppure la spiegazione può essere un'altra: questi polacchi sono dei buontemponi e vogliono solo divertirsi facendo il cazzo che vogliono.
Chi può saperlo?
Quello che invece è certo è che questo
"V-Column", terzo album dei nostri eroi, è un lavoro confuso e confusionario che unisce tutti gli elementi che vi ho indicato in modo disarmonico, senza logica e senza un filo conduttore. Va bene essere eclettici, ma qui ogni buona idea, e alcune ce ne sono, viene subito violentata dal passaggio successivo che distrugge quanto di buono fatto fino a quel momento.
"V-Column" ha tutto l'aspetto di qualcosa di poco serio, di qualcosa nata per gioco e che non sembra prendersi troppo sul serio.
Probabilmente sarebbe divertente farsi una birra coi tizi in questione, comprare un loro CD proprio no.
Del resto, come dicono loro stessi, i
corpi morti non possono nuotare.
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