Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Red Bull Records

Tracklist

  1. WELCOME HOME
  2. FIRE, FIRE
  3. NOTHING LEFT TO LOSE
  4. LIGHTS OUT IN LONDON
  5. I AM ELECTRIC
  6. THE LONG GOODBYE
  7. HEARTBREAKING SON OF A BITCH
  8. BE SOMEBODY
  9. CAN’T LET GO
  10. THE PRICE WE PAY
  11. JUMP BACK
  12. EXECUTIONER’S DAY

Line up

  • Aaron Buchanan: vocals
  • Sid Glover: guitars
  • Rob 'Bones' Ellershaw: bass
  • Chris Rivers: drums

Voto medio utenti

A cinque anni di distanza dalla nascita, il primo full lenght degli Heaven’s Basement rappresenta un traguardo finalmente raggiunto, un punto di partenza importante dopo tanta fatica e tanta gavetta.

Due EP convincenti e la possibilità di calcare i palchi di mezza Europa in compagnia di band blasonate hanno permesso a questi ragazzi di farsi conoscere, ma la pubblicità non basta se il prodotto non è all’altezza. Così, dopo aver stupito tutti grazie a live show da standing ovation, il combo inglese completa l’opera con un album davvero bello, biglietto da visita perfetto per fare breccia definitivamente nei cuori di molti rocker.

Filthy Empire comincia alla grande, con una Welcome Home tirata e trascinata da un ritornello clamoroso, poi si parte con una carrellata di brani tutti diversi, tutti da scoprire: le cadenzate Fire Fire, Nothing Left To Lose e The Long Goodbye, la semi-ballad Lights Out In London, il nobile richiamo alternative di matrice Foo Fighters in Heartbreaking Son Of A Bitch (gran titolo, per altro!) e addirittura la sfuriata punk di I Am Electric.
La voce sofferta, sporca e dal grande pathos di Aaron Buchanan si adatta alla grande a tutte le sfumature che una simile varietà richiede, arrivando al top sui pezzi più canonici come Be Somebody, Can’t Let Go, Jump Back e la bomba di chiusura Executioner’s Day.
Menzione d’onore per The Price We Pay, perché quando azzecchi la melodia e sotto una gran voce ci metti chitarra acustica e pianoforte io mi sciolgo come un ghiacciolo al sole, mi innamoro. Sempre.

Hard rock moderno, reinventato plasmando a propria immagine e somiglianza tante cose buone. Non piacerà a tutti, ma pazienza, io ci ho trovato davvero di che essere felice. Disco consigliatissimo, senza filler, da ascoltarsi e riascoltarsi tutto d’un fiato!
Recensione a cura di Alessandro Quero

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