Copertina 6

Info

Anno di uscita:2006
Durata:40 min.
Etichetta:Escapi
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. SUCK IT
  2. DRUNK AGAIN
  3. JUST A STAR
  4. DOGS
  5. ROCK DID IT
  6. HOT PORNO STAR
  7. THROW DOWN
  8. CITIES
  9. IF YOU SEE KAY
  10. PENNSYLTUCKY
  11. HITCH HIKER

Line up

  • Chas Banellis: guitar
  • Kory Clarke: vocal
  • Dave Ardolina: drums
  • Buckshot: bass

Voto medio utenti

Sudici e rumorosi lo sono, per di più se la cavano decisamente bene con gli strumenti e lo sanno fare nel modo giusto questi Dirty Rig, promettente hard rock band con licenza di uccidere; il loro sound è molto pesante, al limite più vicino al metal che all'hard rock, ma l'attitudine è indiscutibilmente stradaiola e accattivante, basta scorrere la scaletta leggendo i titoli, ascoltare di sfuggita qualche traccia e si intuisce subito l'indole. Si pesca ampiamente tra i grandi del genere con un occhio di riguardo ai padri putativi, Guns 'n Roses; diversi passaggi di chitarra non sono molto distanti da quanto il maestro Zakk Wylde insegna e la voce roca e grazza aiuta sicuramente il paragone che forse risulta un po' scomodo ma serve a rendere l'idea del sound prodotto, con le dovute differenze. La title track suona molto compatta, come un inno di intenti e il resto del lotto non è da meno, infatti non vengono ravvisati veri e propri cali qualitativi all'interno dei 40 minuti del platter; semmai c'è da segnalare una certa piattezza di fondo che una produzione molto omogenea non favorisce certamente, rendendo l'ascolto intero del disco piuttosto difficoltoso. Non è il caso di drammatizzare su questo aspetto dato che i Nostri sono all'inizio di una carriera che credo possa riservare un'evoluzione interessante, e inoltre un album di hard rock al giorno d'oggi è già molto se non risulta banale e scontato e su questo state pur certi che i Dirty Rig non vi deluderanno. Un buon inizio, acquisto consigliato caldamente agli amanti del genere che troveranno qui diversi richiami a Motley Crue and Co; per gli altri ascoltatori il consiglio è di appuntarsi il nome della band perché ci sono tutte le premesse per un futuro sviluppo interessantissimo.
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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