Premettiamo una cosa: i
Vicious Rumors hanno tutta la mia stima, da sempre, e la mia compassione "cristiana", nel senso che veramente passare da superstar del sistema, con arene piene zeppe di fans adoranti, contratti milionari con majors come la Atlantic e numerosi premi della critica come il Bay Area Music Award insieme a gruppi come
Metallica alla crisi più nera e disperata con vendite prossime allo zero, localini semi deserti, label più o meno misconosciute nel disinteresse pressochè totale dell'audience non deve essere stato facile.
Aggiungiamoci poi la tragica perdita di un simbolo come
Carl Albert per completare il quadro a definire che una persona come
Geoff Thorpe c'ha due palle come una casa e non saranno certo due dischi mediocri come
Cyberchrist o
Sadistic Symphony a scalfire la sua immagine.
Immagine che pian piano ha saputo ricostruire, prima con l'aiuto di
James Rivera in
Warball, che ha avuto il grande merito di riavvicinare i Vicious Rumors al sound degli anni d'oro, e poi con l'ultimo
Razorback Killers con
Brian Allen alla voce che sta facendo un ottimo lavoro.
Per celebrare il 30ennale della band si sono susseguiti eventi e reunion varie, di brevissima durata, ed anche un tour con gli
Hammerfall (madò, fare da spalla agli Hammerfall...Thorpe ha due palle come una casa per sopportare una cosa del genere!), tour che è stato immortalato in questo "
Live You to Death", un live davvero entusiasmante e ben fatto, che presenta molti pregi: in primis la setlist, praticamente incentrata al 90% sui primi dischi, la prestazione di Allen alla voce (la band non ha certo bisogno di elogi, sono delle macchine) ed infine il sound, anche "troppo" caricato.
Ovvero, a sentire il mixing adottato da
Pontus Norgren degli stessi Hammerfall sembra che i VR si esibiscano di fronte a 20 mila persone... da una parte è sicuramente meglio così, chiudendo gli occhi ci immaginiamo scene del 1990, mentre riaprendoli sappiamo benissimo che palazzetti ed arene hanno lasciato il posto a piccoli live club, comunque seppur fin troppo enfatizzata l'atmosfera live rende molto in questo dischetto; inoltre la durata è ben equilibrata, sfiorando i 60 minuti, un tempo ottimo a nostro avviso per un live album.
Come chicche finali troviamo due cover di
Black Sabbath e
Judas Priest, però in versione da studio, come
Sign Of The Southern Cross e
Running Wild ma è certamente la setlist a farla da padrone:
Digital Dictator, Minute To Kill, Down To The Temple, Abandoned, Soldiers Of The Night sono tutti capolavori che davvero non hanno bisogno di ulteriori parole, ma solo tanti tanti applausi per Thorpe, Allen (prova magistrale la sua) ed i Vicious Rumors, una delle band più cazzute, sfortunate e preziose che la scena metal abbia mai avuto.
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