Nell'ambito del metal più estremo e conservatore, la piccola etichetta
Pulverised Records è sicuramente tra quelle che negli anni ha fatto uscire i gruppi più validi, come Tribulation, Graveyard, Morbus Chron e molti altri. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, e tra tante uscite di qualità è inevitabile che talvolta ci scappi qualcosa di livello non proprio eccelso, come nel caso degli svedesi
Necrocurse: a nove anni dalla loro fondazione, questi ragazzi fanno il loro debutto con
"Grip Of The Dead" e lo fanno all'insegna del death metal più datato. I numi tutelari del gruppo sono da ricercarsi nella scena svedese dei primi anni '90, anche se la musica dei Necrocurse è talvolta sporcata da qualche imbastardimento rock'n'roll. Se queste sono le premesse, allora perchè parlare di ciambelle senza il buco o amenità simili? E' presto detto: nonostante una produzione volutamente sporca e swedish, la canzoni di "Grip Of Death" sono sì feroci, veloci e violente, ma al di sotto della patina incazzata i brani suonano scontati, privi di verve e di incisività. La voce di Hellbutcher è più uno scream grezzo e sguaiato che un growl vero e proprio ed in alcuni frangenti risulta un po' fuori contesto, là dove sarebbe stato preferibile un growl profondo e possente.
In nome di tutti i dischi di livello che la Pulverised ci ha regalato, perdoniamo questo scivolone a nome Necrocurse: il gruppo dovrà curare maggiormente il proprio death metal perchè allo stato attuale il loro contributo alla scena è a dir poco impalpabile.
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