Grunge e scorie
new-metal costituiscono le fondamenta espressive dei
Noko, quartetto di Varsavia all’esordio per la Metal Mind Productions.
Le dinamiche dell’album sono, dunque, facilmente immaginabili, per un suono che, a parte qualche episodico accenno ai Tool, come avviene nella suggestiva “Air's still”, si abbevera copiosamente a quella fonte ispirativa che sgorga dalle inquietudini di Nirvana e Alice In Chains per approdare dalle parti di Staind, Bush e Stone Sour.
Nulla di male, si tratta di modelli “nobili” e diffusamente celebrati, in grado di garantire il giusto
appeal tra i
fans del
radio rock moderno, casomai il problema è poi cercare di far convivere tal evidente condizionamento con un
songwriting veramente efficace, dove le emozioni riescano a sovrastare il rimbombo assordante del “già sentito”.
Ebbene i polacchi, pur forti di un’ottima tecnica e di buone doti interpretative, non conseguono il risultato
minimo proprio perché la loro formula compositiva appare poco intraprendente e un po’ anemica, raramente inoculata di un’adeguata dose di corroborante vitalità che possa lasciar intravedere una qualche forma d’identità propria.
Strutture armoniche anche gradevoli, e tuttavia davvero troppo omogenee e prevedibili, rappresentano l’ossatura di un disco abbastanza povero d’idee, per un gruppo ancora acerbo che compensa solo in parte con l’accuratezza esecutiva le sue carenze dal punto di vista squisitamente compositivo.
In tale contesto, le ulteriori situazioni degne di menzione non sono moltissime … forse solo la carica dell’
opener “The day before”, la tensione di “See you around”, “Bad thoughts” e della fluttuante “Before I sleep” e ancora il discreto magnetismo emozionale di “Clouds are closing in” (tutta “roba” che, in realtà, più che altro fa aumentare il rimpianto per gli AIC che furono …), in un programma che scorre impassibile senza autentici sussulti.
Complessivamente “Noko” non è un prodotto del tutto controindicato e merita comunque un ascolto, ma sono anche fortemente persuaso che non si potrà andare molto oltre tale isolata circostanza, ottenendo, semmai, come conseguenza più proficua dell’operazione, il far venire la voglia di riscoprire gli autentici maestri del genere.
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