AA.VV. - Gabriele Bellini presents: Underworld Collection (chapter I) - Collision

Copertina 7

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2012
Durata:54 min.
Etichetta:New Idols Records
Distribuzione:Pirames

Tracklist

  1. CEREBRAL INPUT - SYNTHESIS OF SYNAPSE
  2. CYBERTRON DESTRUCTION - S.C.I.B.
  3. DIGITAL VIOLENCE - BUG
  4. MODULATOR-DEMODULATOR - MAXIMILIAN GALLORINI
  5. SPRITZE - SGUANCI
  6. WILD MUSTANG' HEART - FEDERICO MALLOGGI
  7. PATTERN OF THE BEINGS - DEBIREON
  8. STATE OF MIND - ALESSANDRO GATTI
  9. REBORN - VANMOD
  10. THE SACRIFICE DEATH - MIRKO CAPITANI
  11. CURIOUS SNAKE - LUCA ROSSI
  12. DESPERATION - PASQUALE BIANCO
  13. CEUTA - ANDREA CAMPANI
  14. D A D E - MIRKO "BASSBREAKER" SERRA

Line up

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Gabriele Bellini è una delle grandi “eminenze” del chitarrismo italico, forte di una carriera (i fenomenali e sottovalutati Hyaena, innanzi tutto, ma poi anche i progetti P.A.S.E. e Pulse – R, oltre a lavori da solista, attività produttiva e collaborazioni varie …) pregna di riconosciuta classe, creatività, vocazione e tecnica.
Mettere la propria esperienza e la propria competenza al servizio del “talento sotterraneo”, cercando di valorizzarlo, sostenerlo e promuoverlo attraverso tutti i mezzi possibili è il nobile presupposto che alimenta questo “Underworld collection”, ricca raccolta di “emergenti” di valore, a cui il nostro vuole concedere una meritata opportunità di visibilità, in un rockrama sempre più saturo e in cui è davvero arduo raccapezzarsi.
Diciamo subito che l’effetto “disorientamento” tipico delle compilation viene accentuato dalla materia trattata, una musica esclusivamente strumentale spesso fatalmente orientata sul virtuosismo e sull’ecletticità espressiva, ma allo stesso tempo è anche necessario affermare che il contenuto dell’albo è tale da non escludere nessuno degli artisti coinvolti dalla voglia di un “supplemento d’indagine”.
Obiettivo centrato, insomma, e quelle che seguiranno vogliono essere solo alcune spigolature d’ascolto che potrebbero essere utili a stabilire in qualche modo delle priorità di approfondimento, all’interno di un contesto piuttosto variegato e costantemente interessante.
Tra i più “impressionanti” cito senz’altro i Cerebral Input (con lo stesso Bellini in formazione), con il loro pulsante electro-metal, seguito dalle ficcanti visioni lirico-cibernetiche di S.C.I.B., dalle schizofrenie digital-prog di Bug e dalle cangianti inquietudini percussive di Sguanci.
Semplicemente deliziose, poi, appaiono “Wild mustang' heart”, una dissertazione bucolica firmata da Federico Malloggi e “Pattern of the beings”, suggestiva e vitale tela elettroacustica dipinta dal sensibile pannello di Debireon.
Il traino melodico concesso da Pasquale Bianco alla sua “Desperation” (anche se mi aspettavo qualcosa di maggiormente “brutale” e “malvagio”, visto il titolo e un’ispirazione tratta dal film “Hostel” …) e le atmosfere da world-music esibite da “Ceuta” di Andrea Campani rappresentano altre due situazioni artistiche degne di primaria attenzione, laddove, come già affermato, è comunque doveroso estendere sentiti complimenti a tutti i protagonisti dell’opera e a chi li ha selezionati.
L’impatto è stato efficace … attendiamo sviluppi (magari anche da parte di qualche altro discografico “illuminato” …) altrettanto significativi e convincenti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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