Il nome kitsch, che sembra preso direttamente dagli anni '80, non mi aveva predisposto positivamente all'ascolto di questa band spagnola. Invece Tales, il secondo album dopo Entrance del 2009, è capace di trasportarvi in un universo alternativo di racconti antichi ed emozioni ancestrali. Siamo a metà strada fra il power progressive alla HolyHell ed il gothic metal; verso il primo tendono sia il lavoro ritmico che quello chitarristico, verso il secondo le belle partiture di pianoforte ed il violino, oltre ai diversi momenti in cui il folk fa capolino (Ancient Pine Awaits, Wolves and a Witch). Passando per sirene, eroi caduti, streghe, alberi secolari parlanti, questi racconti gotici e malinconici sono musicati in maniera altrettanto sentita e malinconica, sconfinando spesso nel sinfonico. Su tutto l'ottima prova vocale della soprano Berenice Musa, ammaliante narratrice, che adatta il suo stile di narrazione ai diversi momenti musicali e contribuisce in larga parte al pathos e alle atmosfere. Una dama misteriosa, pallida, nel parco di un antico castello in rovina... forse un vampiro di una delle sue storie? Brani preferiti: The Scent, Mermaid and the Loneliness, A Fallen Hero.