Praticamente un anno fa, ben quattro musicisti, di cui due membri originali, se ne sono usciti dai Sabaton, peraltro senza dare adito a polemiche gratuite e guerre fratricide, e serrate le fila hanno dato vita ad un nuovo percorso musicale.
Civil War, questo il nome che si sono scelti, chissà magari permettendosi un pizzico di
vena polemica ma anche per non allontanarsi troppo da quelle tematiche belligeranti che avevano già affrontato nei loro precedenti trascorsi musicali.
A completare la line-up sono poi arrivati due musicisti con diverse esperienze alle spalle, quali il bassista Stefan Eriksson e sopratutto il cantante Nils Patrik Johansson, che si è fatto apprezzare tanto negli Astral Doors quanto con le altre numerose collaborazioni (Lion’s Share, Wuthering Heights.. ) al suo attivo.
E quella con i Civil War avrà sicuramente un seguito, dato che a breve daranno alle stampe il loro primo
full lenght, dopo aver realizzato sul finire del 2012 questo autointitolato EP, composto da cinque canzoni, l'ultima delle quali una cover.
La prima è invece quella "Rome Is Falling", rilasciata anche come singolo e che ha catturato tutta la mia attenzione grazie ad un refrain davvero azzeccato e vincente,
innestato su di un Heavy Metal più grezzo e meno bombastico rispetto a quello dei Sabaton ma allo stesso tempo maggiormente battagliero ed affilato di quello degli Astral Doors. Se "Rome Is Falling" richiama i
Cesari e le gesta dell'Antica Roma, è ancora più evidente il tema affrontato dalla successiva "Civil War": la guerra di secessione americana, cui si rifà anche l'artwork, un brano che i nostri affrontano sulla spinta di un robusto e squadrato Heavy Metal.
Qualche difficoltà in più ad inquadrare liricalmente "Forevermore", che invece musicalmente si rivela sin da subito largamente influenzata dal songwriting di Ronnie James Dio, un brano tipicamente ottantiano, triste e sentito, perfetto per esaltare la prova di un Nils Patrik Johansson lanciatissimo sulle orme una delle sue dichiarate (e comunque evidentissime) influenze. "Custer's Last Stand", e quindi la battaglia del Little Bighorn, sono al centro di una classica Metal song, dove spicca il drumming di Daniel Mullback oltre a quella - direi scontata - del
cantante. Infine non resta che la cover, con i Civil War che si dilettano, tuttavia senza grandi risultati, con "Say It Right", famosa
pop song che la cantante canadese Nelly Furtado Nelly Furtado aveva portato al successo qualche anno fa. Niente di che l'originale poco più che un
divertissement questa loro reinterpretazione.
A breve scopriremo se i Civil War elaboreranno i temi musicali e lirici anticipati da questo EP, oppure se prenderanno ulteriormente le distanze dai gruppi madre a favore di una proposta ancor più personale.
I mezzi li hanno per far bene in entrambi i casi.
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