Forse alla
Nuclear Blast dovrebbero spiegare che death/grind e deathcore significano due cose piuttosto diverse, perchè se gli australiani
Thy Art Is Murder fossero stati etichettati correttamente non mi sarei mai sognato di recensirli: il loro secondo album
"Hate" infatti è un disco deathcore a tutti gli effetti che ripropone tutti gli stilemi del genere, in maniera piuttosto anonima ed impersonale. Riff sincopati, growls inumano, break scavezzacollo e momenti core sono quindi alla base della musica dei
Thy Art Is Murder, che in questo frangente viene resa ancora più distruttiva per merito di una produzione pulita e potente. Pur dando largo spazio ai ritmi cadenzati, la band non si scorda di spingere a fondo sul pedale dell'acceleratore, accennando anche qualche blast beat, ma in generale si tratta di qualche sporadica occasione. Nota di merito invece per il comparto solista, cone le chitarre di Andy Marsh e Tom Brown che propongono assoli melodici e di buon gusto i quali risultano ben amalgamati nell'impasto sonoro dei Thy Art Is Murder. Peccato però che i brani finiscano inevitabilmente per scadere nei clichè più odiosi del genere, con break tutti uguali che abbiamo sentito e risentito alla nausea in qualsiasi disco deathcore uscito sul globo terracqueo.
Fermo restando che l'unico "Hate" per me rimane quello dei Sinister, il suo "omonimo" australiano ha i connotati per piacere giusto ai fan del genere, che pare spopolare in America ed in Germania. Ma anche per i deathcore freaks più accaniti credo che questo album non stuzzicherà troppo il loro interesse.
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