Terzo album per gli irlandesi
Altar Of Plagues, che già con i precedenti "White Tomb" e "Mammal" avevano dato prova della loro elevata caratura ed avevano mostrato del grandissimo potenziale. Oggi questo nuovo
"Teethed Glory And Injury" sigla l'inizio di un nuovo e felicissimo capitolo per la band originaria di Cork e rappresenta forse il punto più alto della discografia del gruppo, sia in termini qualitativi sia a livello di personalità: con questo nuovo album gli
Altar Of Plagues riescono a forgiare un sound originale, fresco, personale e riconoscibile pur senza rinnegare il suo background musicale e rimanendo coerenti con una maturazione musicale che ha perennemente accompagnato ogni uscita discografica dei Nostri. "Teethed Glory And Injury" ci spara in faccia 48 minuti di post black metal, reso pulsante e vibrante da un sostrato quasi noise ed industrial che concettualmente conferisce al disco un'aura malsana, gelida, estraniante davvero devastante. Su tutto si staglia lo scream malato e schizoide di
Dave Condon, trasudante di spleen e disperazione, a rendere questo disco ancora più disturbante e agghiacciante. Se riuscirete a sopravvivere ai primi ascolti, verrete travolti dalla belleza di brani come "God Alone" (di cui potete vedere il video in basso), "A Body Shrouded", "Twelve Was Ruin", "Scald Scar Of Water", "Found Oval And Final" o la finale "Reflection Pulse Remain".
"Teethed Glory And Injury" non è un disco semplice per via della sua attitudine deumanizzante, ma consacra definitivamente gli Altar Of Plagues tra le realtà contemporanee di maggiore spessore. Con questo album il gruppo raggiunge la definitiva affermazione, riuscendo a fare una delle cose più difficili in assoluto: distinguersi da tutti. Una delle uscite migliori di questo 2013, senza se e senza ma.
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