Ennesimo ritorno sul mercato discografico, sebbene stavolta non con un normale release, per gli statunitensi
Toxic Holocaust, one-man-band dell'Oregon di cui la
Relapse ci propina questa compilation che va a pescare un po' a casaccio nella nutrita discografia di questo progetto dedito al thrash metal più rozzo e primordiale, una sorta di
Venom meets
Sodom with
Destruction and
Slayer, insomma una cosa bestiale, specialmente nei primi anni di una carriera iniziata ormai quasi 15 anni fa.
Infatti questo "
From the Ashes of Nuclear Destruction" ci presenta ben 22 brani tratti da cd, split, ep, 7" e chi più ne ha più ne metta, con registrazioni e stili diversi, dato che i pezzi sono stati presi di forza ed "incollati" in questa raccolta senza un minimo di mastering o altro, peraltro rigorosamente in ordine cronologico, e questa è una cosa che apprezziamo molto poichè, oltre a far un certo e gradito ordine nella confusa storia dei Toxic Holocaust, ci aiuta a comprendere meglio l'evoluzione di un progetto che, a nostro avviso, è andato decisamente peggiorando col passare degli anni.
Basti paragonare una "
Suicide Eye", quasi rock 'n' roll ruffiano, con la furia omicida di "
Metal Attack" o "
Deathmaster" e farsi assalire dallo sconforto è veramente un attimo: insomma molto meglio ai primordi che nel recente passato, dove anche gli episodi più thrashosi sono assai più spompati ed inoffensivi, nonchè uniti ad una produzione davvero fastidiosa, tutta un'altra storia rispetto a quelle low-fi ma efficaci del debutto.
Se ci aggiungiamo il fatto che già, nel pieno della loro forma, i Toxic Holocaust non è che siano questa band imprescindibile e che questa compilation sia a malapena gustosa per i die-hard fan di
Joel Grind, il mastermind dietro il tutto, possiamo giungere alla conclusione che questa raccolta, peraltro edita dalla prestigiosa Relapse, possa essere utile davvero a poche persone.
Assolutamente evitabile.
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