Hardcore Superstar, Crashdiet, Skid Row, L.A. Guns, Motley Crue, Brides Of Destruction (quelli dell’esordio …), sono questi i primi nomi che vengono in mente ascoltando “Bullshit”, il debutto sulla lunga distanza dei veneti
Easy Trigger ennesima “scoperta” di casa Street Symphonies Records, ormai autentica fucina di potenziali
new sensations in fatto di
sleaze-metal.
Per un genere che già da un po’ sembra vivere una sorta di “seconda giovinezza”, in cui i modelli citati finiscono
fatalmente per essere tra i più apprezzati e i maggiormente “saccheggiati”, cosa distingue un abile contraffattore da un ispirato discepolo? Difficile trovare una fondata risposta all’annosa domanda, anche perché, la famosa
attitudine, per chi scrive aspetto cardine nei termini della questione, non è una peculiarità agevolmente “dimostrabile”, finendo per coinvolgere la sfera delle
sensazioni, un ambito pienamente aleatorio, all’interno di una materia assolutamente opinabile come il gusto musicale.
Non resta, dunque, che affidarsi ad un piccolo espediente sperimentale … se vi piacciono il
glam, il
punk e il
metal e sottoposti all’ascolto di “Hatesphere”, “Sex sex sex”, “Apologise”, “Shootin’ in the fire” e delle irresistibili “Rocket girl”, “The dreams” e “Route 66”, non provate una prepotente scarica adrenalinica, non vi viene la voglia di scatenarvi e ribellarvi alle pastoie della vostra esistenza o a quelle dell’ordine costituito (magari anche solo in maniera “virtuale” e per tre quarti d’ora circa …), alimentati da tensioni “nevrotiche” giovanili, anche laddove il vostro
status anagrafico e “sociale” sia ormai ben lontano da quelle “pulsioni”, beh, allora lasciate perdere gli Easy Trigger, probabilmente si tratta di “roba” troppo istintiva e anfetaminica per il vostro razionale e “borghese” apparato
cardio-uditivo.
Avendo però indicato come condizione necessaria un’ovvia predilezione per il settore, credo saranno pochi gli
sleazers a rimanere impassibili di fronte ad una dimostrazione d’energia tanto densa ed impetuosa.
Tutto questo per porre l’accento sulla forza “d’urto” di questi veronesi, che potranno sicuramente migliorare nella scrittura dei loro brani, nella personalità e nella creatività (i rari tentativi di diversione dalle matrici stilistiche non convincono del tutto … vedasi “Easy trigger” con bagliori di Metallica nell’impasto …) artistica, ma che già possono contare su un’urgenza espressiva, su una “crudezza urbana” e su un’intensità interpretativa al di sopra di ogni “sospetto”, esponendo, così, una caratteristica fondamentale per questi lidi sonori, difficilmente “simulabile”.
In conclusione, “Bullshit” è destinato a chi per il momento sa “accontentarsi” di una forma di
R’n’R’ impulsivo, orientato al coinvolgimento emotivo nonostante certe prevedibilità, prospettando per gli Easy Trigger un futuro ancor più brillante … perché qui, di quella fantomatica “attitudine” ce n’è davvero parecchia.
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